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On line Lavoro Europeo

A cura di:

Aprile 19, 2021

Di cosa parliamo in questo articolo

E’ on line “Lavoro Europeo” (www.lavoroeuropeo.eu)

Il nuovo periodico raccoglie il testimone della storica testata della Uil, “Lavoro Italiano”, nata oltre 70 anni fa insieme alla Confederazione di via Lucullo. Completamente rinnovata, a partire dal suo stesso nome, la rivista viene rilanciata, tuttavia, nel segno della continuità, come luogo di dibattito e di confronto sulle questioni relative al mondo del lavoro.

E’ lo stesso Segretario generale della Uil a spiegare le ragioni di questa scelta: “Fin dalla sua nascita – ha detto PierPaolo Bombardieri – la Uil ha attribuito un valore fondamentale all’idea di un’Europa sociale e dei popoli. Oggi, ripensiamo e rilanciamo la nostra storica rivista, collocandola in questa prospettiva: il tema prioritario, per noi è quello dell’Europa delle lavoratrici e dei lavoratori, che devono essere i protagonisti della realizzazione di questo progetto”.

Sulla stessa linea il Segretario confederale, Domenico Proietti, Presidente della società della Uil che edita la rivista: “Cambiare il nome della testata storica della Uil – ha detto Proietti – è stata una scelta molta coraggiosa. Abbiamo deciso di chiamarla “Lavoro Europeo” sia per l’innata vocazione europeista della Uil sia perché pensiamo che il Sindacato del futuro sarà un Sindacato europeo: solo così, infatti, potrà continuare a difendere con efficacia i diritti delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati”.

Direttore responsabile di “Lavoro Europeo” è stato nominato il Capo ufficio stampa della Uil, Antonio Passaro.

Nel primo numero, tra gli altri contributi, segnaliamo l’intervento del Segretario Generale Vito Panzarella “Innovazione, lavoro, sicurezza al centro del nostro futuro.”

Leggilo sul sito della rivista

 

INNOVAZIONE, LAVORO, SICUREZZA AL CENTRO DEL NOSTRO FUTURO

Nei prossimi anni il Paese dovrà sempre di più scommettere su una crescita economica basata su una maggiore giustizia sociale, qualità, sicurezza ed innovazione, valorizzando il lavoro e lo sviluppo delle imprese sano e sostenibile. E’ evidente che non c’è più ‘un prima’ a cui tornare ma piuttosto ‘un poi’ a cui pensare. E a questo ‘poi’ tocca lavorare insieme. La coesione sociale è il fattore determinante per ricostruire un Paese completamente diverso, a partire da tutte quelle riforme strutturali da tempo bloccate ma che sono essenziali per il nostro futuro.       
L’Italia necessita di infrastrutture, opere pubbliche, grandi e piccole, messa in sicurezza del territorio, del patrimonio pubblico e dei centri urbani ma tutto questo deve passare per un diverso modello in cui il binomio sviluppo/ambiente diventa imprescindibile, così come quello che lega la qualità delle opere alla qualità del lavoro. Best practices in questo senso le ritroviamo già nei protocolli che abbiamo sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture, non ultimo quello per le opere commissariate esteso poi anche alle opere del Recovery Plan, buone pratiche appunto che vanno generalizzate. L’innovazione, la qualità del lavoro, la difesa dei diritti e l’aumento delle tutele, la valorizzazione professionale e sociale dei lavoratori sono obiettivi strategici di un diverso sviluppo e temi centrali della nostra piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto edile. Ma sono anche ciò che l’Europa ci chiede e che possiamo realizzare con le enormi risorse del Piano Next Generation EU. Fondamentale però sarà avere chiaro il programma dettagliato di come spenderle perché si traducano in posti di lavoro stabili e sicuri, innanzitutto per i giovani e per le donne. Decisivi per la crescita e l’occupazione ma anche per la sostenibilità dell’intero sistema economico dell’Unione Europea sono il capitale umano e la competitività delle imprese. In particolare nel nostro settore la formazione dei lavoratori e l’aggiornamento delle loro competenze non sono più rinviabili, anche alla luce della riconfigurazione del mercato delle costruzioni che necessita di personale sempre più qualificato. Per l’edilizia occorrerà poi lavorare ad una riforma delle pensioni che favorisca il ricambio generazionale necessario ad un settore in trasformazione come il nostro e che deve puntare al cambiamento investendo nella formazione dei giovani.  Mentre, invece, accade sempre più spesso che i lavoratori più anziani siano costretti a continuare a lavorare, non riuscendo ad andare in pensione a causa di politiche penalizzanti e diventando vittime frequenti di incidenti sul lavoro. Si deve agire subito e seriamente in questo senso ed ugualmente lavorare ad una riforma fiscale per ridurre le tasse sul lavoro, aumentando i salari e consentendo una più equa distribuzione dei redditi. L’altro tema che va posto in cima all’agenda politica è poi ovviamente la sicurezza sul lavoro, una battaglia di civiltà per ogni settore ma che in particolare colpisce il nostro, tra quelli più esposti ai rischi di infortuni e malattie professionali. Da tempo sosteniamo la necessità di rafforzare il sistema dei controlli sui luoghi di lavoro così come l’accertamento delle responsabilità e la certezza della pena per i colpevoli. Più sicurezza, più benessere, più qualificazione professionale e delle imprese, più trasparenza e legalità sono capisaldi su cui costruire l’edilizia del futuro.  
Superare il disastro sanitario, economico e sociale che ci ha investito non sarà facile ma occorre ‘portarsi oltre e reinventarsi’. Questo deve essere il nostro mantra, un modo utile per ciascuno di noi di rialzarsi ed affrontare le sfide che ci attendono.

A cura di:

FENEALUIL-House organ n. 11
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