Esistono diversi modi per accedere alla pensione nel 2025. Per farlo tuttavia, è necessario che il cittadino possieda specifici requisiti, sia in termini di età che contributivi.
Anche fattori come il sesso e la natura del lavoro svolto possono influenzare le possibilità di uscita anticipata dal mondo del lavoro, offrendo opportunità specifiche per le donne o per chi è impiegato in mestieri gravosi o usuranti.
Approfondiamo insieme, nel dettaglio, i requisiti richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia e, successivamente, esaminiamo le diverse opzioni di anticipo pensionistico disponibili nel 2025, specificando chi può farne richiesta.
Di cosa parliamo in questo articolo
Come andare in pensione di vecchiaia nel 2025?
Iniziamo dalla pensione di vecchiaia, a cui ha diritto la totalità dei lavoratori.
Per l’anno 2025, il requisito di età per accedere alla pensione di vecchiaia è fissato a 67 anni. Questo significa che chiunque compia i 67 anni nel 2025, o li abbia già raggiunti, acquisisce il diritto a beneficiare di questa prestazione.
Insieme al requisito anagrafico, per la pensione di vecchiaia è necessario anche aver maturato un’anzianità contributiva di almeno 20 anni.
È necessaria una precisazione per quanto concerne i cosiddetti lavoratori “contributivi puri”, ovvero coloro che hanno iniziato la loro attività lavorativa dopo il 1996. Infatti, in questo caso è richiesto un ulteriore requisito: l’importo dell’assegno pensionistico mensile deve essere almeno pari al trattamento minimo. Per il 2025, questo importo minimo è stabilito in 616,67 euro.
Infine, esiste anche una pensione di vecchiaia contributiva che si rivolge a chi ha almeno 71 anni di età e ha maturato 5 anni di contributi.
Come andare in pensione anticipata nel 2025: le opzioni disponibili
Abbiamo visto quali sono i requisiti per andare in pensione di vecchiaia nel 2025. Ora entriamo più nel dettaglio delle opzioni relative agli anticipi pensionistici, ovvero alla possibilità di uscire dal mercato del lavoro prima del raggiungimento dei 67 o 71 anni.
1. Pensione anticipata
La prima opzione consiste nella pensione anticipata, che non dipende dall’età del richiedente ma dal raggiungimento di specifici requisiti contributivi.
Questi requisiti dipendono dal sesso e sono fissati a:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Per andare in pensione, però, bisogna considerare la cosiddetta “finestra mobile”. Cosa vuol dire? Che la prestazione pensionistica inizia tre mesi dopo la data in cui si maturano i requisiti.
Quindi, per capirci, se si raggiungono i requisiti summenzionati a giugno del 2025, la pensione anticipata verrà erogata a partire da settembre 2025.
2. Pensione anticipata contributiva
Per i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1996, cioè – come visto in precedenza – i “contributivi puri”, l’accesso anticipato alla pensione nel 2025 è possibile con un’età anagrafica di 64 anni e 20 anni di contributi. A ciò si aggiunge un requisito legato all’importo della futura pensione: l’assegno mensile deve essere almeno pari a 3 volte l’importo dell’assegno sociale (pari a 538,68 euro nel 2025).
Questa soglia si riduce per le donne con figli: nello specifico, scende a 2,8 volte l’assegno sociale per le donne con un figlio e a 2,6 volte per quelle con almeno due figli.
Infine, occorre precisare che l’importo dell’assegno pensionistico in caso di pensione anticipata contributiva non può essere superiore a 5 volte l’importo della pensione minima (pari a 616,67 euro).
3. Quota 103
Quota 103 prevede la possibilità di pensionamento per chi raggiunge i 62 anni di età e i 41 anni di contributi. Tuttavia, il raggiungimento di questi requisiti non garantisce automaticamente il diritto alla pensione anticipata. Ciò è dovuto alla “finestra di uscita”, un lasso di tempo tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza della pensione, che presenta criteri specifici:
- per i lavoratori del settore privato, la finestra è di 7 mesi, consentendo il pensionamento solo a chi ha maturato i requisiti entro maggio 2025;
- per i lavoratori del settore pubblico, la finestra è di 9 mesi, limitando l’accesso a chi ha maturato i requisiti entro marzo 2025.
È inoltre previsto che l’importo dell’assegno sia calcolato interamente con il metodo contributivo, anche per le quote di contribuzione eventualmente versate quando era in vigore il metodo retributivo.
Infine, l’assegno non potrà essere superiore a 4 volte l’importo della pensione minima fino al compimento dei 67 anni di età, momento in cui si accede alla pensione di vecchiaia ordinaria.
4. Opzione Donna
Le donne hanno a disposizione un’opportunità di pensionamento anticipato denominata Opzione Donna, che tuttavia si rivolge a categorie specifiche di lavoratrici.
Infatti, le lavoratrici idonee devono rientrare in una delle seguenti condizioni: essere disoccupate, avere un’invalidità riconosciuta di almeno il 74% o essere caregiver che assistono familiari disabili.
Se appartenenti a una di queste categorie, nel 2025 possono andare in pensione anticipata le lavoratrici che hanno maturato almeno 35 anni di contributi e un requisito anagrafico che varia in base al numero di figli:
- 59 anni se hanno almeno due figli;
- 60 anni se hanno un figlio;
- 61 anni in assenza di figli.
5. Lavori precoci
Coloro che hanno iniziato la loro attività lavorativa in giovane età, prima del compimento dei 19 anni, e hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di diventare maggiorenni, possono beneficiare di un’opportunità di anticipo del pensionamento. Per accedere a questa opzione nel 2025, è necessario aver raggiunto 41 anni di contributi.
Tuttavia, questa possibilità non è estesa a tutti i lavoratori precoci, ma solo a quelli che rientrano in una delle categorie ammesse per l’accesso all’APE Sociale.
6. APE Sociale: condizioni generali e agevolazioni per operai edili
L’APE Sociale è un’indennità che precede la pensione ed è destinata a lavoratori che si trovano in particolari condizioni di difficoltà.
Nello specifico, sono ammesse le seguenti categorie:
- disoccupati;
- caregiver che assistono familiari – coniuge o un parente di primo grado, oppure un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti – con disabilità;
- soggetti con un’invalidità superiore o uguale al 74%;
- persone che svolgono lavori considerati gravosi:
- professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
- tecnici della salute;
- addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
- professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
- operatori della cura estetica;
- professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
- artigiani, operai specializzati e agricoltori;
- conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
- operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
- conduttori di forni e altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
- conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
- operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica;
- conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
- conduttori di mulini e impastatrici;
- conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
- operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
- operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare;
- conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
- personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
- personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
- portantini e professioni assimilate;
- professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
- professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
Per accedere all’APE Sociale nel 2025, è necessario:
- avere almeno 63 anni e 5 mesi di età;
- avere almeno 30 anni di anzianità contributiva. Per i lavoratori che svolgono attività considerate gravose, l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni. Ai fini del riconoscimento dell’indennità, i requisiti contributivi richiesti sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni;
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.
L’importo massimo dell’assegno dell’APE Sociale è di 1.500 euro mensili e viene percepito fino al raggiungimento dei 67 anni di età, momento in cui si passa alla pensione di vecchiaia.
Come indicato, esistono condizioni più vantaggiose per alcune categorie di lavoratori che svolgono mansioni gravose, specificamente quelle operanti nel settore edile, nella produzione del legno e dei materiali da costruzioni.
Nello specifico, per gli operai edili e altri addetti individuati tramite specifici Codici ISTAT e come indicati nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento, il requisito di anzianità contributiva per accedere all’APE Sociale è ridotto ad almeno 32 anni.
I codici ISTAT sono i seguenti:
- Codice Istat 6: artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
- Codice Istat 7.1.1: conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
- Codice Istat 7.1.3: conduttori di forni e altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
- Codice Istat 7.1.4: conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
- Codice Istat 7.1.8.1: conduttori di mulini e impastatrici;
- Codice Istat 7.1.8.2: conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
- Codice Istat 7.2: operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
- Codice Istat 7.4: conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
- Codice Istat 8.4: professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.
Il lavoratore interessato che intende presentare la domanda per il riconoscimento del lavoro gravoso, oltre a indicare il CCNL di riferimento nel modello INPS AP 148, deve barrare anche il codice ISTAT relativo alla mansione che svolge.
Ai fini della certificazione richiesta per l’APE, il lavoratore può rivolgersi alla Cassa Edile presso la quale è iscritto oppure rivolgersi al delegato sindacale o alla sede sindacale più vicina.
7. Anticipo pensionistico per lavori usuranti
È possibile ottenere la pensione anticipata con requisiti agevolati se si svolgono lavori particolarmente faticosi e pesanti, definiti usuranti. Questo beneficio si applica a lavoratori pubblici o privati.
I lavori considerati usuranti includono specifiche mansioni, ad esempio lavoratori notturni (a turni e/o per l’intero anno), addetti alla “linea catena”, conducenti di veicoli di trasporto pubblico collettivo con capienza non inferiore a nove posti, e diverse attività svolte in condizioni fisicamente estreme (sottoterra, alta temperatura, spazi ristretti, ecc.).
Per beneficiare dell’anticipo, l’attività usurante deve essere stata svolta per almeno sette anni negli ultimi dieci di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva.
I requisiti per l’anticipo pensionistico per lavori usuranti nel periodo 2016-2026 prevedono:
- Per la maggior parte dei lavoratori usuranti (inclusi notturni per almeno 78 giorni l’anno):
- Dipendenti: quota 97,6 (età + contributi) con età minima 61 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi.
- Autonomi: quota 98,6 (età + contributi) con età minima 62 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi.
- Requisiti specifici per lavoratori notturni a turni occupati per un numero inferiore di giorni (da 72 a 77 o da 64 a 71 all’anno) prevedono quote e età minime più alte.
Per i lavori usuranti, l’anticipo nel 2025 riguarda in particolare chi matura 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi. Ai requisiti agevolati non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita previsti per gli anni 2019, 2021, 2023 e 2025.
8. Pensione anticipata contributiva grazie alla previdenza complementare
Una novità significativa per il 2025 riguarda i lavoratori che rientrano nel sistema contributivo (cioè che hanno iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996) e che hanno aderito a una forma di previdenza complementare.
Infatti, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto la possibilità di sommare i contributi versati nella previdenza pubblica con quelli accumulati nel fondo pensione per soddisfare i requisiti di accesso alla pensione anticipata, ovvero un’età di 64 anni e 25 anni di contributi complessivi (che saliranno a 30 nel 2030).
Oltre a questi requisiti, è richiesto che l’assegno pensionistico risultante sia almeno pari a 3 volte l’assegno sociale, ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per quelle con almeno due figli.
Ricordiamo che i lavoratori e le lavoratrici del settore delle Costruzioni possono aderire a uno dei fondi pensione negoziali previsti dai CCNL di categoria: Fondo ARCO, Prevedi, Fondo Concreto.
Conclusioni
In conclusione, esistono varie modalità per andare in pensione nel 2025, ciascuna con criteri specifici basati sull’età anagrafica, sull’anzianità contributiva e, in alcuni casi, sul tipo di lavoro svolto o su particolari situazioni personali. Per i lavoratori che operano nei settori Edile, Legno e Costruzioni, sono previsti poi ulteriori canali di accesso anticipato al pensionamento, talvolta con requisiti contributivi ridotti.
È quindi importante valutare attentamente le alternative a disposizione, considerando anche eventuali vincoli o penalizzazioni che potrebbero essere applicati per chi decidesse di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.