L’attestato di prestazione energetica (APE), anche noto come certificazione energetica, è un documento obbligatorio, della durata di 10 anni, che certifica il consumo energetico e l’isolamento termico di un edificio.
Si tratta di un fattore molto importante in fase di acquisto o locazione di un appartamento o di una casa, oltre a rappresentare uno di quegli elementi da migliorare – anche grazie a varie agevolazioni come il Superbonus 110% – al fine di una riduzione dell’impatto ambientale degli immobili presenti nel nostro Paese.
I requisiti che un immobile deve possedere al fine di ottenere un attestato di prestazione energetica sono fissati per legge e indicati nelle “Linee guida nazionali per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici”, pubblicate nel 2015.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire cos’è la certificazione energetica, o APE, come funziona e chi la rilascia.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cos’è la certificazione energetica o APE
Cos’è l’attestato di prestazione energetica (APE), più comunemente noto come certificazione energetica?
Partiamo dalla definizione contenuta nel Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63, con il quale l’Italia ha provveduto a recepire le disposizioni della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell’Edilizia per la definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea. Al suo interno si legge che l’APE è un
“documento, redatto nel rispetto delle norme contenute nel presente decreto e rilasciato da esperti qualificati e indipendenti che attesta la prestazione energetica di un edificio attraverso l’utilizzo di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica”
Si tratta, semplificando, di un documento che attesta le prestazioni energetiche di un edificio, redatto da un professionista qualificato e autorizzato a emettere una certificazione energetica.
Cos’è l’Indice di Prestazione Energetica?
Nelle linee guida summenzionate si legge quanto segue:
“Ai fini della classificazione, la prestazione energetica dell’immobile è espressa attraverso l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile EPgl,nren”
Ma cos’è questo indice di prestazione energetica? Tecnicamente, si tratta di una formula matematica ma, semplificando, possiamo definirlo come la somma dei servizi offerti dall’immobile, ovvero:
- la climatizzazione invernale;
- la climatizzazione estiva;
- la produzione di acqua calda sanitaria;
- la ventilazione meccanica e, per alcune tipologie di edificio (ad esempio le caserme), l’illuminazione e il trasporto di persone o cose.
Nel dettaglio, l’indice di prestazione energetica calcola i seguenti parametri:
- il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile per la climatizzazione invernale ed estiva (EPH,nren ed EPC,nren);
- il fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria (EPW,nren);
- il fabbisogno di energia per la ventilazione (EPV,nren);
- per immobili non residenziali, il fabbisogno di energia per l’illuminazione artificiale e il trasporto di persone o cose (EPL,nren e EPT,nren).
L’indice è espresso in kWh/m2 anno in relazione alla superficie utile di riferimento.
La scala delle classi energetiche, che andremo ad elencare nel prossimo paragrafo, è definita a partire dal valore dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio di riferimento, che è la somma dei parametri su indicati, quindi:
EPH,nren + EPC,nren + EPW,nren + EPV,nren + EPL,nren + EPT,nren
=
EPgl,nren
Come vengono classificati gli immobili in base all’APE?
In base alle prestazioni energetiche conseguite, quindi, si attribuisce all’edificio o a una sua porzione una certificazione energetica, secondo un sistema di classificazione molto intuitivo, tradotto graficamente nel seguente modo.
Si parte dalla certificazione energetica meno efficiente, ovvero la lettera G (attribuita alla stragrande maggioranza degli immobili del nostro Paese), per giungere, progressivamente, a quella più efficiente, la A4.
Abbiamo spiegato che l’assegnazione delle varie classi energetiche è il frutto di una formula matematica chiamata indice di prestazione energetica globale non rinnovabile.
Come indicato nelle linee guida, la scala di classificazione degli edifici sulla base dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile è la seguente.
Chi rilascia l’APE e quando è obbligatorio
Per ottenere la certificazione energetica APE è necessario rivolgersi a un tecnico abilitato, regolarmente autorizzato, che provvederà poi a registrarlo presso l’Ufficio del Catasto Energetico regionale.
All’interno del documento sono riportate le seguenti informazioni:
- la prestazione energetica globale dell’edificio, sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile;
- la classe energetica dell’immobile;
- la qualità energetica del fabbricato a contenere i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento;
- i valori di riferimento;
- le emissioni di anidride carbonica;
- l’energia esportata;
- le raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio.
Si tratta dunque di un documento fondamentale per testimoniare le prestazioni energetiche di un edificio. Questo certificato è obbligatorio nei seguenti casi:
- in fase di compravendita di un immobile;
- in fase di costruzione di un immobile;
- in fase di registrazione di un nuovo contratto di locazione presso l’Agenzia delle Entrate. L’obbligo non si applica ai rinnovi, ma solo ai nuovi contratti di affitto;
- in caso di ristrutturazioni importanti dell’edificio, tali da variare l’indice di prestazione energetica dello stesso.
L’APE ha una validità di 10 anni. La mancanza del certificato rappresenta un impedimento alla transazione, che sia una compravendita o un affitto.