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Nasce l’Anagrafe degli abusi edilizi: cos’è e come funziona

A cura di:

Marzo 4, 2022

Nasce l'Anagrafe degli abusi edilizi_cos'è e come funziona

L’abusivismo edilizio è una piaga molto diffusa nel nostro Paese, contro la quale si tenta da anni di costruire una diga capace di arginarla, senza riuscirci del tutto. È per questo che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (MIMS) ha annunciato l’istituzione della Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio (B.D.N.A.E.), già ribattezzata Anagrafe degli abusi edilizi

L’obiettivo dichiarato del Ministero è molto chiaro, ovvero mettere a sistema le informazioni sulle opere abusive nel Paese e rafforzare le azioni di contrasto all’illegalità edilizia

Vediamo insieme cos’è e come funziona la neonata Anagrafe degli abusi edilizi, o Banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio. 

Cos’è l’Anagrafe degli abusi edilizi?

Come suggerisce il nome stesso, si tratta di una Banca dati, ovvero di un sistema centralizzato al cui interno far confluire tutte le informazioni sugli immobili e le opere abusive.

Le informazioni relative alla sua realizzazione sono contenute nello “schema di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, per l’istituzione, presso il mims, della banca dati nazionale sull’abusivismo edilizio, di cui all’articolo 1, comma 27, della legge 27 dicembre 2017, n. 205”, presentato durante la Conferenza Unificata del 2 febbraio.

Clicca qui per il testo integrale.

Come sancito dall’articolo 1 dello schema di decreto, la Banca dati sarà alimentata dagli enti, dalle amministrazioni e dagli organi a qualunque titolo competenti in materia di abusivismo edilizio, che dovranno quindi condividere e trasmettere, esclusivamente tramite il sistema informatico, le informazioni relative agli illeciti accertati e ai provvedimenti emessi.

Le finalità dell’Anagrafe degli abusi edilizi sono invece elencate nell’articolo 3: 

  • censire i manufatti abusivi presenti sul territorio nazionale per tutelare la corretta gestione, la sicurezza e la riqualificazione del territorio;
  • rendere disponibili i dati per la consultazione da parte delle amministrazioni pubbliche competenti in materia di abusivismo edilizio;
  • integrare e omogeneizzare le informazioni e i dati, anche  territoriali, disponibili presso le amministrazioni competenti;
  • agevolare la programmazione e il monitoraggio degli interventi di demolizione delle opere abusive da parte dei Comuni e la gestione del fondo di cui all’articolo 1, comma 26, della sopra citata legge 27 dicembre 2017, n. 205.

Si tratta, quindi, di un grande archivio dedicato solo ed esclusivamente all’abusivismo edilizio, al cui interno vari enti preposti al controllo sul territorio andranno a inserire e condividere le informazioni necessarie a una più efficace azione di gestione degli immobili abusivi.

Come funziona l’Anagrafe degli abusi edilizi?

Nella prima fase la banca dati sarà alimentata con le informazioni provenienti dalle segnalazioni effettuate dai Comuni

Faranno seguito, in un secondo momento, quelle ottenute in collaborazione con i Ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Transizione ecologica, della Cultura, dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate, le Regioni e i Comuni, mediante tavoli congiunti e apposite convenzioni.

Nel decreto si specifica che, per la condivisione delle informazioni, sarà necessario un periodo di circa 12 mesi dall’entrata in vigore delle convenzioni summenzionate.

Per sostenere i Comuni negli interventi di demolizione delle opere abusive è istituito presso il Ministero un fondo di 15 milioni di euro, rifinanziato con la legge di bilancio per il 2022.

Come si legge sul sito del MIMS, nella banca dati

“saranno censiti i manufatti abusivi presenti sul territorio nazionale e le relative informazioni potranno essere consultate dalle amministrazioni pubbliche competenti in materia di abusivismo edilizio. Il sistema consentirà di agevolare la programmazione e il monitoraggio degli interventi di demolizione delle opere abusive da parte dei Comuni.”

Le informazioni confluite nella B.D.N.A.E sono rese disponibili alle amministrazioni statali, regionali e comunali, agli uffici giudiziari, agli enti  e agli organi a qualunque titolo competenti in materia di abusivismo edilizio che concorrono all’alimentazione della medesima banca dati, nonché all’ANCI. 

L’accesso all’Anagrafe degli abusi edilizi avviene tramite SPID.

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