È stato firmato recentemente nel settore costruzioni uno dei più importanti protocolli per la formazione e l’inserimento di lavoratori migranti mai fatto congiuntamente dalle istituzioni e dalle parti sociali del settore.
La sottoscrizione del protocollo, avvenuta alla presenza dei Ministri Orlando e Lamorgese, prevede concrete azioni per la promozione di percorsi formativi e opportunità di lavoro attraverso il sistema delle scuole edili presenti in tutto il Paese. Con lo scopo primario di favorire l’inserimento socio lavorativo dei migranti titolari di protezione internazionale, e più in generale di altri cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità.
Un protocollo per promuovere l’occupazione dei migranti
In questo modo, e in piena sintonia con gli obiettivi europei del PNRR, per una società più giusta ed inclusiva, sarà possibile promuovere l’occupazione dei migranti. Inoltre, si favorisce l’inclusione piena ed attiva di tante e tanti migranti che possono rappresentare una risorsa per il Paese. Ciò grazie soprattutto alla formazione e al lavoro.
Allo stesso tempo, come sottolineato dai firmatari, con il coinvolgimento diretto di un minimo di 3000 destinatari, si risponde al forte fabbisogno di manodopera da parte delle imprese, Contrastando così fenomeni di irregolarità, lavoro nero e sfruttamento che ha per vittime, spesso, proprio i lavoratori migranti.
L’individuazione dei destinatari avverrà grazie agli Enti Formativi territoriali e al circuito dell’accoglienza pubblica (Sai e Cas), in stretta collaborazione con Ministero degli Interni, Ministero del Lavoro e parti sociali, sia nazionali che locali.
I percorsi si svilupperanno a cura del sistema Formedil, con una formazione mirata per ogni singolo beneficiario. Al momento la sperimentazione è stata avviata in 9 scuole coinvolte nella formazione, due delle quali per i minori non accompagnati.
Da settembre l’avvio sarà completo e molte sono le imprese che si sono rese già disponibili per il successivo inserimento lavorativo.
* Il presente articolo è stato pubblicato originariamente su terzomillennio.uil.it