L’INAIL ha pubblicato, nel mese di maggio, il Rapporto n.5 dedicato interamente al Settore della fabbricazione dei mobili e a quello della lavorazione del legno, segnalando l’andamento in termini di infortuni sul lavoro, denunce e malattie professionali.
Basato sui dati del quinquennio 2018-2022, il report fornisce un quadro preoccupante, con un aumento dei vari indicatori.
Approfondiamo insieme e analizziamo i dati forniti dall’INAIL in relazione a questi due comparti della manifattura italiana, così importanti per l’economia del Paese.
Di cosa parliamo in questo articolo
I dati INAIL sul Settore della fabbricazione dei mobili
Il Settore della fabbricazione dei mobili è una componente significativa dell’industria manifatturiera italiana. Secondo i dati forniti dall’INAIL per il 2022, rappresenta il 4,3% del totale delle aziende assicurate nell’intero comparto manifatturiero, con circa 17 mila aziende su quasi 399 mila totali.
Gli addetti-anno assicurati nel settore sono oltre 130mila, pari a poco più del 3% dei lavoratori del manifatturiero.
In aumento gli infortuni denunciati
Nel 2022, il numero di infortuni denunciati nel Settore della fabbricazione dei mobili ha registrato un incremento del 2,3% rispetto al 2021, raggiungendo quota 3.450 e confermando il trend in crescita osservato già nel 2021 dopo la significativa riduzione delle denunce nel 2020, causata in buona parte dalle interruzioni delle attività lavorative durante la pandemia di Covid-19.
Nonostante l’aumento, le denunce di infortunio risultano inferiori rispetto ai livelli pre-pandemia, con 396 denunce in meno rispetto al 2019.
Modalità di accadimento
La maggior parte degli infortuni denunciati, più precisamente l’85,6% in media sul quinquennio, si è verificata durante l’orario di lavoro.
La restante quota, costituita dagli infortuni in itinere (ovvero durante il tragitto casa-lavoro-casa) e da quelli avvenuti con mezzo di trasporto in occasione di lavoro, si mantiene costante intorno al 15-16% per il periodo analizzato.
L’analisi dei dati mostra che quasi tutto il decremento degli infortuni denunciati nel quinquennio è attribuibile agli incidenti avvenuti durante l’attività lavorativa, con 299 casi in meno rispetto al 2018.
Al contrario, l’incidenza delle denunce relative agli infortuni in itinere è rimasta sostanzialmente invariata, eccetto per il marcato calo registrato nel 2020, nuovamente legato alle restrizioni imposte dalla pandemia.
Raddoppiano gli incidenti mortali
Purtroppo, il numero di decessi sul luogo di lavoro è invece addirittura raddoppiato, passando da 4 a 8 nei cinque anni analizzati: 2 nel Nord-ovest, 2 nel Nord-est e 4 nel Centro del Paese.
Distribuzione territoriale
La maggior parte degli infortuni sul lavoro nel settore della fabbricazione dei mobili si concentra nelle regioni del Nord e del Centro Italia, che insieme rappresentano oltre il 90% delle denunce presentate nel quinquennio analizzato.
Questo fenomeno riflette la distribuzione geografica delle attività produttive, particolarmente intensa in queste aree.
Nel 2022, le regioni con la maggiore incidenza di infortuni rispetto alla propria area territoriale sono state la Lombardia (88,3% degli infortuni nel Nord-Ovest), il Veneto (56,5% degli infortuni nel Nord-Est) e le Marche (54,4% degli infortuni nel Centro).
Questi dati sono coerenti con la presenza di una densa rete di stabilimenti di produzione di mobili in queste regioni, che contribuisce a un aumento del rischio di incidenti sul lavoro.
La concentrazione di stabilimenti produttivi e la conseguente elevata densità di lavoratori nel settore oggetto dell’analisi sono fattori determinanti nella distribuzione degli infortuni.
Nazionalità e sesso dei lavoratori
Nel quinquennio 2018-2022, sono stati denunciati in media poco più di 3.400 infortuni all’anno nel Settore. Di questi, il 76,2% ha riguardato lavoratori italiani, mentre il restante 23,8% ha coinvolto lavoratori stranieri, suddivisi tra comunitari (circa il 20%) e non comunitari (circa l’80%).
La maggior parte degli infortuni, circa il 90%, ha interessato lavoratori di genere maschile. Questa composizione percentuale è coerente attraverso tutte le variabili esaminate, indicando che la distribuzione tra i due sessi nel settore è piuttosto indipendente da altri fattori come la nazionalità o la regione geografica.
Cause degli infortuni
L’analisi delle cause degli infortuni nel comparto conferma che la maggior parte degli incidenti è dovuta alla perdita di controllo delle macchine (30,7%) e ai movimenti del corpo che provocano lesioni fisiche, sia interne che esterne (49,6%).
Queste tre principali cause rappresentano oltre l’80% degli infortuni sul lavoro registrati.
Aumento delle malattie professionali
Nel 2022 sono state denunciate 546 malattie professionali nel Settore della fabbricazione dei mobili (+18% sul 2021), proseguendo il trend in crescita registrato negli ultimi due anni del quinquennio esaminato.
Il 65,8% delle diagnosi riguarda malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, secondo la classificazione internazionale ICD-10, con 178 casi su un totale di 260 nel 2022.
Seguono le malattie del sistema nervoso, che costituiscono il 22% delle diagnosi, e le malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide, con 21 casi nel 2022, rappresentando il 9,1% della media quinquennale.
Dati preoccupanti, che evidenziano ulteriormente quanto sia necessario migliorare le condizioni di lavoro e le misure di prevenzione per proteggere la salute dei lavoratori nel Settore.
I dati INAIL sul Settore della lavorazione del legno
Nel 2022, secondo i dati dell’INAIL, sono state assicurate 25.298 aziende nel Settore della lavorazione del legno, registrando un calo del 7,8% rispetto al periodo dal 2018 al 2022. Tuttavia, il numero di addetti è cresciuto di oltre 2.200 unità rispetto all’anno precedente, evidenziando una generale ripresa nel quinquennio con un aumento complessivo del 1,6%.
In aumento le denunce di infortunio
Nello stesso anno, sono stati denunciati 3.002 infortuni, segnando un incremento rispetto alla contrazione registrata nel 2020 ma rimanendo al di sotto dei livelli del 2018 e 2019.
Circa un infortunio su dieci si è verificato durante le fasi di taglio e piallatura del legno, mentre la maggior parte degli altri casi si è verificata durante la lavorazione del legno in generale.
In particolare, nel 2022 si sono registrati 1.556 infortuni durante la produzione di altri prodotti di carpenteria in legno e falegnameria per l’Edilizia, principalmente porte e finestre (1.051 casi).
Fortunatamente, il numero di casi mortali è rimasto contenuto, con 4 decessi nel 2022 e un totale di 30 nel quinquennio considerato.
Modalità di accadimento
Gli infortuni nel Settore della lavorazione del legno avvengono principalmente sul posto di lavoro, con solo il 9% dei casi che si verificano durante gli spostamenti casa-lavoro.
Questa proporzione rimane stabile nel tempo ed è inferiore rispetto alla media degli infortuni sul lavoro nel comparto dell’Industria e dei servizi.
Distribuzione territoriale
La maggior concentrazione di lavoratori nel Settore del legno si trova nel Nord Italia, dove oltre il 60% degli addetti è impiegato.
Di conseguenza, la maggior parte degli infortuni è denunciata proprio nelle regioni settentrionali, con il 47,2% dei casi nel Nord-est. Le regioni con il maggior numero di denunce sono la Lombardia (18,4%), il Veneto (16,3%) e l’Emilia Romagna (13,9%).
Nazionalità, età e sesso dei lavoratori
Il 95% degli infortuni e la quasi totalità dei casi mortali (29 nel quinquennio) riguardano uomini, evidenziando la predominanza maschile nel Settore. Il 63% degli infortunati ha meno di 50 anni, con la fascia di età tra i 35 e i 49 anni che rappresenta il 34% di tutti i casi denunciati.
Una parte significativa dei lavoratori nel Settore è di origine straniera, con oltre uno su quattro nato all’estero nel 2022.
La maggioranza di questi lavoratori proviene da Paesi non appartenenti all’UE (81% del totale delle denunce degli stranieri), con le comunità marocchina, rumena e albanese tra le più rappresentate.
Preoccupanti le statistiche sugli infortuni dei lavoratori autonomi e degli apprendisti, che nel 2022 costituiscono rispettivamente il 18% e il 5% del totale, percentuali significativamente superiori rispetto all’Industria e ai servizi (5% e 2%).
Malattie professionali in aumento
Per quanto riguarda le malattie professionali, nel 2022 sono state denunciati 447 casi, il numero più alto dal 2018.
Circa il 70% delle tecnopatie riguarda la lavorazione di legno, sughero, paglia e materiali da intreccio, con una predominanza di disturbi dei tessuti molli che rappresentano la metà dei casi.
Le altre patologie più frequenti sono quelle del sistema nervoso (14%, principalmente sindromi del tunnel carpale) e le malattie dell’orecchio (11%, soprattutto ipoacusie per esposizione al rumore delle macchine).
Sono anche stati segnalati casi di tumori professionali legati all’inalazione di polveri di legno, con 44 casi nel quinquennio che hanno coinvolto l’apparato respiratorio, su un totale di 72 denunce complessive.
Polveri di legno: le novità segnalate dall’INAIL
Abbiamo menzionato la presenza cospicua di tumori professionali legati all’inalazione delle polveri di legno, ed è proprio a questo aspetto che l’INAIL dedica uno spazio apposito nel proprio report.
Il decreto interministeriale del 10 ottobre 2023 ha aggiornato le tabelle delle malattie professionali per includere l’asma bronchiale causata dalle polveri di legno allergizzanti, oltre alle patologie tumorali come il carcinoma delle cavità nasali e dei seni paranasali.
Questo aggiornamento riflette gli studi epidemiologici che indicano come l’esposizione alle polveri di legno sia responsabile non solo di tumori, ma anche di malattie irritative e allergiche della pelle, delle mucose respiratorie e oculari.
Un recente rapporto dell’INAIL sul sistema informativo SIREP ha evidenziato che la polvere di legno duro è l’agente cancerogeno più segnalato. Lo studio è stato condotto coinvolgendo un vasto numero di lavoratori, circa 293.000 impiegati in oltre 70.000 imprese del Settore del legno, spesso di piccole e medie dimensioni o a gestione familiare.
A partire da gennaio 2023 la normativa vigente ha imposto un abbassamento del valore limite di esposizione professionale delle polveri di legno da 5 a 2 mg/m3, richiedendo valutazioni precise delle esposizioni attraverso sistemi di misurazione adeguati.
L’INAIL sta attualmente monitorando le esposizioni ambientali nelle micro, piccole e medie imprese del Settore, al fine di migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Questi sforzi includono la promozione di nuove pratiche per gestire e ridurre il rischio di esposizione alle polveri di legno, conformemente agli standard europei e nazionali di sicurezza sul lavoro.
Conclusioni
I dati INAIL ci restituiscono una fotografia di una situazione affatto rosea, evidenziando l’importanza di investire nella salute e nella sicurezza sul luogo di lavoro come imperativo morale ed economico da perseguire in maniera prioritaria.
La protezione dei lavoratori non solo migliora la qualità della vita sul lavoro ma contribuisce anche alla sostenibilità economica delle aziende, riducendo i costi associati a infortuni e malattie professionali.
Solo attraverso un impegno condiviso verso la prevenzione e la sicurezza possiamo costruire un ambiente lavorativo più sicuro, sano e produttivo per tutti.