di Stefano Costa, Segretario FENEALUIL, e Massimiliano Quirico, Direttore Sicurezza e Lavoro
Infortuni e malattie professionali continuano a colpire lavoratrici e lavoratori italiani, sia nelle micro imprese che nelle multinazionali. Piccole e grandi tragedie quotidiane che non fanno distinzioni di aree geografiche, settori e nazionalità dei lavoratori. Dall’edile albanese schiacciato da una gru il 18 novembre in un cantiere della SMAT a Torino ai cinque operai saltati in aria il 9 dicembre nel deposito Eni di Calenzano (Firenze), si muore sul lavoro ogni giorno.
Per fermare questa scia di sangue e sofferenze, è fondamentale svolgere un’attività di prevenzione e formazione sui territori, come dimostrano le esperienze del segretario generale delle Marche e del RLST di Avellino che raccontiamo in questo numero di “Safety First”.
Serve però anche un’opera di informazione (nella rubrica “LA SENTENZA” approfondiamo le responsabilità penali del titolare dell’impresa affidataria che non verifica il corretto adempimento da parte della subappaltatrice nel montaggio di un ponteggio) e di tutela delle vittime (FENEALUIL e Sicurezza e Lavoro sono parti civili nel processo per la strage della gru di via Genova a Torino in cui sono morti tre operai il 18 dicembre 2021).
A queste azioni si accompagnano anche proposte concrete per migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e promuovere legalità e diritti, come quelle presentate alla Fiera Ambiente Lavoro di Bologna 2024 dal segretario generale nazionale FENEALUIL Vito Panzarella, che ha ribadito la necessità di difendere e incentivare il sistema della bilateralità, vero baluardo di legalità, regolarità e sicurezza, di migliorare lo strumento della ‘patente a crediti’ e di potenziare il ruolo di RLS e RLST.
Anche in Europa la situazione è in evoluzione e richiede un forte impegno delle parti sociali, ad esempio per la tempestiva adozione della nuova Direttiva Amianto, come spieghiamo nell’articolo relativo alle recenti attività dell’EFBWW, la federazione europea dei lavoratori delle Costruzioni e del legno.
A livello nazionale, intanto, auspichiamo possano trovare presto attuazione le proposte che abbiamo presentato a Roma, a Palazzo Montecitorio, in occasione della prima edizione (29, 30 e 31 ottobre 2024) degli Stati Generali su Salute e Sicurezza sul lavoro, promossi dalla Camera dei Deputati e dalla Commissione parlamentare di inchiesta su condizioni di lavoro in Italia, sfruttamento e tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati presieduta da Chiara Gribaudo, in collaborazione con l’associazione Sicurezza e Lavoro.
La Commissione parlamentare ha accolto alcune delle istanze avanzate, che sono state presentate ai Capigruppo della Camera nella giornata finale dell’iniziativa. In particolare, abbiamo chiesto di istituire un Tavolo permanente su salute e sicurezza e di difendere e rilanciare la bilateralità di settore: un sistema che da oltre cento anni garantisce tutele e prestazioni che altrimenti i lavoratori edili non riuscirebbero ad ottenere, data la particolare frammentarietà della professione, e che ha contribuito negli anni a ridurre illegalità e lavoro nero.
Le altre proposte illustrate alla Camera dei Deputati riguardano il rafforzamento del ruolo di RLS e RLST, l’introduzione di nuove tecnologie negli ambienti di lavoro, la limitazione dei subappalti, l’incremento dei controlli nei cantieri, la difesa dei contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, l’istituzione di un Albo nazionale che certifichi la formazione effettivamente svolta, la richiesta di una normativa nazionale contro l’emergenza calore e l’istituzione per legge di un ‘tesserino di riconoscimento parlante o tecnologicamente avanzato’ che riporti dati su contratto applicato, formazione effettuata, mansione effettiva e orari di lavoro: un modello già esistente in alcuni Paesi europei e sperimentato anche in Italia in alcuni cantieri della ricostruzione post sisma, ad esempio nelle Marche.
Auspichiamo che ora si dia seguito agli Stati Generali attraverso interventi legislativi che rendano effettive le proposte presentate, per migliorare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori in Italia, in un confronto continuo con le parti sociali.
Intanto, ci impegneremo per la difesa dei contratti collettivi di categoria siglati da FENEAL, Filca e Fillea. Le ripetute azioni per aprire un varco sul tema della corretta applicazione dei ccnl siglati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sono un pericoloso tentativo di minare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Non possiamo permettere che venga vanificato quanto faticosamente raggiunto sinora. Anzi, serve un rinnovato sforzo per favorire una concreta rappresentanza, per una tutela più efficace dei diritti di tutti i lavoratori e le lavoratrici.