RLST da quattro anni, dal novembre 2021, Joe Urbaez opera in tutto il territorio regionale dell’Abruzzo per conto di Edilcassa.
“Siamo in tre colleghi – spiega – designati dalle sigle sindacali”.
Un percorso professionale nato in famiglia e nel Sindacato: “La FENEALUIL mi ha accompagnato sin dall’inizio nel mio percorso nel mondo dell’edilizia. Poi, ho frequentato vari corsi di formazione e sono stato eletto RLST”.
“Nella federazione – precisa – ho acquisito valori importanti: l’onestà, il lavoro in gruppo, il mettersi al servizio degli altri e, soprattutto, la tutela dei diritti di lavoratrici e lavoratori”.
“Una preparazione che, sottolinea, non si ferma mai e prosegue ancora oggi, con un aggiornamento continuo”.
Le attività vengono svolte sempre in coppia: “Non lavoriamo mai da soli. Distribuiamo volantini per spiegare quali sono le nostre funzioni e cerchiamo di programmare gli accessi ai cantieri con appuntamenti telefonici”.
L’approccio è improntato al dialogo: “Non insistiamo, ma forniamo sempre osservazioni e consigli, cercando di mediare con le aziende per risolvere le criticità riscontrate nei luoghi di lavoro”.
“C’è una grande collaborazione – afferma – con tutte le sigle sindacali sulle tematiche di salute e sicurezza: su altre questioni magari non c’è supporto, ma in questa materia, su cui la FENEALUIL sta investendo moltissimo, siamo tutti uniti”.
Secondo Urbaez, però, la strada per lavorare in completa sicurezza è ancora in salita – “C’è spesso superficialità, sia da parte dei datori di lavoro sia, talvolta, degli stessi lavoratori, non sempre adeguatamente formati e informati”.
“In alcuni casi – racconta – siamo noi RLST a fare ‘scuola’ direttamente in cantiere”.
Un cambiamento si è registrato con l’introduzione della patente a crediti: “Finalmente molti datori hanno ‘drizzato le antenne’ sul tema della salute e sicurezza”. Ma restano le difficoltà, soprattutto tra le piccole imprese: “Spesso non danno importanza ai rischi, convinte che non capiterà mai nulla. Finché non avviene un infortunio…”.
La prevenzione resta la priorità – “Segnaliamo subito ciò che non va – spiega – e analizziamo anche tutta la documentazione, per verificarne la completezza e la corrispondenza con la situazione reale che troviamo nel cantiere”. Più complesso il rapporto nelle micro e piccole aziende, dove i lavoratori temono ritorsioni o il licenziamento – “Devono però capire – afferma – che la vita va sempre messa al primo posto”.
Urbaez auspica un supporto maggiore, una maggiore presenza in cantiere anche da parte dell’Ispettorato del Lavoro, “con una collaborazione più stretta, soprattutto in un’ottica preventiva e non solo sanzionatoria”.
“Servono più tutele e più formazione, anche per i datori di lavoro. Bisogna valorizzare gli enti bilaterali, garanzia di serietà e di vera preparazione. Ognuno deve fare la propria parte: dal coordinatore all’imprenditore. A volte una semplice svista può costare una multa salata oppure, nel peggiore dei casi, un grave infortunio”.
“Quello del RLST un lavoro bellissimo, che mi appassiona – conclude – ma non sempre è semplice. L’impegno però è massimo, perché l’obiettivo è ambizioso: salvare vite umane e tutelare la salute di tutti”.







