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Investimenti e infrastrutture: i perni del PNRR

A cura di:

Luglio 19, 2021

Investimenti e infrastrutture PNRR

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) approvato dal Governo italiano prevede una lunga lista di investimenti da effettuare, distribuiti in diversi ambiti, con una attenzione molto marcata rivolta alle infrastrutture del Paese

Con il termine infrastrutture si indica un gran numero di interventi, da quelli di natura tecnologica e digitale alle grandi opere, come per esempio le linee della TAV. 

Come si può leggere nel documento integrale, l’obiettivo principale del PNNR è 

“Concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su produzione ed uso pulito ed efficiente dell’energia, ricerca e innovazione, trasporto pubblico sostenibile, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche e infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura dei servizi essenziali.”

Investire sì, quindi, ma con una spiccata attenzione alla sostenibilità ambientale

Il ruolo centrale del MIMS

L’obiettivo di investire sulla transizione ecologica anche per quanto riguarda le infrastrutture è confermato dalle parole del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini, che ha così commentato il PNRR: 

“Il Mims assume un ruolo centrale nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Abbiamo l’occasione di progettare un Paese sostenibile e resiliente con una visione di medio-lungo periodo. Il Pnrr è solo l’inizio di un processo che prevede investimenti senza precedenti per la costruzione e la riqualificazione di infrastrutture, per la mobilità sostenibile, per rafforzare le imprese e migliorare la qualità del lavoro e della vita delle persone, tutelando gli ecosistemi terrestri e marini”.

Gli obiettivi strategici da centrare sono 6: 

  1. sviluppo sostenibile;
  2. transizione ecologica e digitale;
  3. benessere delle persone e riduzione delle disuguaglianze;
  4. infrastrutture e competitività;
  5. crescita e occupazione;
  6. riduzione dei divari territoriali.

Questi obiettivi:

  1. afferiscono a 4 delle 6 missioni del PNRR, nello specifico alle seguenti:
    1. Digitalizzazione, innovazione e cultura;
    2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
    3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
    4. Inclusione e coesione.
  2. sono essenziali per la transizione ecologica e digitale;
  3. migliorano la qualità della vita delle persone e riducono le disuguaglianze;
  4. accelerano la realizzazione delle infrastrutture e aumentano la competitività delle imprese;
  5. generano un aumento del reddito e dell’occupazione;
  6. riducono i divari territoriali: Nord-Sud, città e aree interne.

62 miliardi di euro destinati alle infrastrutture

Sono 62 miliardi di euro le risorse destinate agli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) approvato dal Consiglio dei Ministri, così suddivisi: 

  • 41 miliardi derivanti dalle risorse europee del programma Next Generation Eu (40,7 miliardi) e del React Eu (313 milioni); 
  • 21 miliardi di euro derivanti da risorse nazionali, di cui 10,6 miliardi provenienti dal Fondo complementare e 10,3 miliardi da uno scostamento di bilancio.

In alcuni casi, con i fondi nazionali si finanziano progetti relativi a un orizzonte temporale più lungo rispetto al termine del 2026 imposto dal Pnrr, come il completamento dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria.

Più del 50% delle risorse sono destinate al Mezzogiorno

Il 56% delle risorse, pari a 34,7 miliardi di euro, è destinata a interventi nel Mezzogiorno.

Si tratta di un elemento chiave all’interno del PNRR, nel quale si specifica come la revisione delle norme sugli investimenti e gli interventi nel Mezzogiorno siano indispensabili per supportare la ripresa e la crescita del Paese e contribuisca, in maniera significativa, alla realizzazione della coesione sociale e territoriale.

Quali sono gli investimenti previsti sulle infrastrutture

Come accennato all’inizio dell’articolo, con il termine infrastrutture si fa riferimento a un ampio gruppo di settori nei quali è necessario fare investimenti cospicui, più nello specifico:

  • digitalizzazione;
  • innovazione;
  • competitività e cultura; 
  • rivoluzione verde e transizione ecologica; 
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • inclusione e coesione sociale.

Per quanto riguarda i progetti di competenza del Ministero delle Infrastrutture – realizzati in collaborazione con altri Ministeri – si fa riferimento a: 

  • estensione dell’alta velocità ferroviaria e potenziamento delle reti regionali: con la cosiddetta cura del ferro si stima un risparmio di 2,3 milioni di tonnellate annue di emissioni di CO2;
  • rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni, nello specifico:
    • 3.200 autobus elettrici/idrogeno nelle aree urbane;
    • 2.000 autobus a metano per il trasporto extraurbano;
    • 50 treni a idrogeno nel Sud e in Val Camonica.
  • investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi
  • interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade
  • transizione ecologica della logistica
  • sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne, con la realizzazione di 1.800 km di ciclovie urbane e turistiche; 
  • qualità dell’abitare e infrastrutture sociali
  • tutela e valorizzazione delle risorse idriche.

Per un elenco completo e dettagliato delle opere, degli investimenti e delle infrastrutture a cui sono destinate le risorse, invitiamo a consultare la sezione dedicata presente in questo documento

L’impatto sul settore delle costruzioni

Quando si parla di investimenti in infrastrutture, il settore che si attiva e genera la maggiore quota di aumento del reddito e di ricadute positive sull’occupazione è quello delle costruzioni

Come si può evincere da questo grafico elaborato dal MIMS, infatti, il settore delle costruzioni è quello che registra una variazione più elevata del valore aggiunto per branca d’attività economica del PNRR.

pnrr investimenti infrastrutture

Oltre che alla realizzazione delle grandi opere, come le linee ferroviarie o la ristrutturazione dei porti, il PNRR destina una parte degli investimenti al miglioramento della qualità degli edifici residenziali (qualità dell’abitare) e alle cosiddette infrastrutture sociali.

In particolare, interviene nei seguenti ambiti:

  • “Programma innovativo Qualità dell’abitare” (2,8 mld);
  • Riqualificazione energetica e sismica delle case popolari (2,0 mld);
  • Efficienza energetica delle cittadelle giudiziarie (0,3 mld);
  • Edilizia penitenziaria e miglioramento degli spazi nelle strutture minorili di riabilitazione (0,13 mld).

Come si legge nel PNRR, la semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni è un obiettivo essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia.

Un tema affrontato nel Piano è, ad esempio, la necessità di accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus 110%

In merito al tema dei subappalti e delle novità introdotte con il DL Semplificazioni, ti invitiamo a leggere il nostro articolo cliccando qui.

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FENEALUIL-House organ n. 11
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