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Sicurezza e salute sul lavoro nel settore costruzioni

A cura di:

Marzo 23, 2021

Sicurezza e salute sul lavoro nel settore costruzioni

3,5 morti al giorno, questo il dato 2020 relativo ai decessi causati da incidenti sul lavoro. 1.270 vittime sul lavoro, alle quali si aggiunge un significativo aumento delle malattie professionali (+2,9% rispetto al 2018).

Più di 1200 persone sono morte, nel solo 2020, sul luogo di lavoro, un luogo che dovrebbe invece garantire loro di operare in sicurezza, godendo dei diritti che un Paese civile deve difendere senza se e senza ma. 

Uno dei settori più colpiti da questa piaga è certamente l’edilizia: nel 2019 si contano 118 vittime, il 16% del totale.

Stiamo parlando di 118 persone che non ci sono più, di 118 famiglie sconvolte dalla perdita di una persona cara, che non potranno più abbracciare a causa, spesso, della mancata applicazione delle più basilari regole di sicurezza e salute sul lavoro

I principali rischi per i lavoratori nel settore costruzioni

Come si legge nell’opuscolo FENEALUIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL del SafeDay 2019, le due principali cause di decesso per i lavoratori del settore costruzioni sul luogo di lavoro sono la caduta dall’alto e lo schiacciamento.

E come se non bastasse a ciò si aggiungono i numerosi rischi a cui sono esposti e che possono causare svariate tipologie di malattie professionali.

In una infografica del 2013 realizzata dall’INAIL sono elencati i fattori di rischio e le malattie correlate al lavoro nelle costruzioni, rimasti pressoché identici nel tempo.

sicurezza sul lavoro inail

I lavoratori del settore, quindi, sono esposti ai seguenti fattori di rischio da sovraccarico biomeccanico: 

  • postura;
  • durata dell’operazione;
  • forza applicata;
  • frequenza dei gesti;
  • carenza di pause;
  • vibrazioni. 

L’esposizione a questi fattori di rischio provoca l’insorgere di diverse malattie da sovraccarico biomeccanico

  • discopatie;
  • affezioni di sinoviali;
  • tendiniti;
  • dermatiti;
  • ipoacusie da rumore (perdita progressiva dell’udito);
  • patologie respiratorie;
  • altre patologie cutanee. 

I disturbi muscolo scheletrici: valutazione del rischio e prevenzione

I disturbi muscolo scheletrici sono molto frequenti tra i lavoratori del settore costruzioni, e si dà il caso che la campagna 2020–2022 “2020–2022: Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!”, promossa dall’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, sia dedicata proprio alla prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici (DMS) lavoro-correlati

In Europa, infatti, i DMS continuano a essere uno dei problemi di salute lavoro-correlati più ricorrenti, colpendo circa il 60% dei lavoratori che accusano problemi di salute legati al lavoro. 

“I disturbi muscoloscheletrici (DMS) sono uno dei disturbi più comuni legati al lavoro. In Europa colpiscono milioni di lavoratori e costano miliardi di euro ai datori di lavoro. Affrontare i DMS non solo contribuisce a migliorare la vita dei lavoratori, ma è anche una scelta molto sensata per le imprese.”

Valutazione del rischio

Non esiste un’unica causa alla base dei disturbi muscolo scheletrici, e di conseguenza non può esistere un’unica soluzione. 

Per questo motivo, le imprese devono adottare un approccio molto ampio, capace di individuare i rischi ai quali i lavoratori sono più esposti. 

Come? Effettuando una attenta valutazione del rischio, che non punti solo alla riduzione e/o eliminazione dei rischi, ma anche ad una riorganizzazione del lavoro e delle mansioni in base alle condizioni dei singoli lavoratori. 

Prevenzione

Una riduzione dei rischi passa, necessariamente, da un piano di prevenzione. 

“Le azioni dovrebbero concentrarsi sulla prevenzione primaria, ma anche sulle misure per ridurre al minimo la gravità delle lesioni.”

L’Agenzia Europea indica le seguenti misure da adottare: 

  • configurazione del luogo di lavoro: adattare la configurazione per migliorare le posture lavorative;
  • attrezzatura: assicurarsi che sia concepita in modo ergonomico e adatta alle mansioni da svolgere;
  • mansioni: cambiare metodi o strumenti di lavoro;
  • gestione: pianificare il lavoro onde evitare lavori ripetitivi o prolungati con posture scorrette. Pianificare pause, avvicendarsi nello svolgimento delle mansioni o riassegnare il lavoro;
  • fattori organizzativi: definire una politica sui DMS per migliorare l’organizzazione del lavoro e l’ambiente psicosociale sul luogo di lavoro nonché promuovere la salute muscoloscheletrica.

Queste misure, in realtà, risultano efficaci anche per prevenire altre patologie, non solo i disturbi muscolo scheletrici. 

Cosa è cambiato con la Pandemia

La pandemia ha riscritto le regole del gioco, ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere la vita, di conseguenza anche il lavoro. 

La chiusura dei cantieri per diversi mesi durante il primo lockdown effettuato nel primo periodo dell’epidemia ha contribuito a ridurre il numero di infortuni e decessi sul luogo di lavoro, ma solo per il primo trimestre. 

Alla fine dell’anno, infatti, le morti sul lavoro sono addirittura aumentate.

I dati INAIL relativi al 2020, anno appunto condizionato fortemente dalla pandemia, sono i seguenti. 

  • 554.340 infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel 2020; 
  • -13,6% rispetto ai 641.638 dell’anno precedente; 
  • 1.270 infortuni con esito mortale, 181 in più rispetto ai 1.089 del 2019 (+16,6%). 
  • In calo i decessi in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, diminuiti di quasi un terzo, da 306 a 214 (-30,1%); 
  • Sono, invece, aumentati gli infortuni in occasione di lavoro del 34,9%, da 783 a 1.056;

C’è da precisare, però, che un quarto delle denunce e circa un terzo dei decessi sono dovuti al coronavirus. 

Questo ha reso ancora più centrali di prima la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, come ricordato anche dai sindacati delle costruzioni FENEALUIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL per la Giornata Mondiale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro del 28 aprile 2020: 

“Serve attenzione massima ancora di più in questa fase delicata di ripresa delle attività. Mai più tagli alle risorse, ai controlli e ai risarcimenti, come invece è stato fatto nell’ultimo anno in cui mezzo miliardo è stato sottratto proprio alla prevenzione. In questo momento di particolare fragilità vanno ancora più garantite condizioni di sicurezza perché le attività possano riprendere gradualmente ed il Paese possa pian piano ricominciare a rialzarsi.”

Il ruolo delicato dei lavoratori over 60

Nell’opuscolo redatto in occasione del SafeDay 2019 si sottolinea il ruolo dei lavoratori over 60 nel settore delle costruzioni, ovviamente molto più esposti ai rischi e alle patologie prima menzionate. 

“L’aumento dell’età media delle vittime nei cantieri (nel 2018 oltre il 37% over 55) deve farci riflettere e indurre l’esecutivo a misure ad hoc per il settore” 

È fondamentale riorganizzare le mansioni dei lavoratori più avanti con l’età nei cantieri, e consentire loro di operare in totale sicurezza, riducendo se non eliminando del tutto i fattori rischio ai quali sono esposti, e che per loro risultano decisamente più pericolosi. 

Le proposte dei sindacati del settore costruzioni

I sindacati del settore costruzioni FENEALUIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL hanno prodotto un decalogo contenente una serie di proposte per migliorare la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro.

Eccole: 

  1. Introduzione della Patente a punti, strumento per selezionare le imprese, previsto dal D.Lgs 81/2008;
  2. Premi e vantaggi per le imprese regolari e sicure che adottano il sistema dell’asseverazione (normativa Uni-Inail-Cncpt);
  3. Ripristino del DURC (documento unico di regolarità contributiva) nella sua originaria;
  4. Applicazione della congruità come previsto dal codice degli appalti tramite l’emanazione di apposito decreto attuativo da parte del  Ministero del Lavoro, ancora mancante. 
  5. Contrasto al lavoro irregolare e nero e applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori impiegati in cantiere;
  6. Rafforzamento della prevenzione attraverso formazione maggiormente mirata;
  7. Incremento delle risorse e dell’organico per la vigilanza e la tutela nei cantieri, e aumento dei controlli nei luoghi di lavoro;
  8. Collaborazione con il sistema della bilateralità edile;
  9. Rafforzamento delle sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, con l’introduzione dell’aggravante di omicidio sul lavoro;
  10. Rafforzamento del ruolo degli RLST di settore e dei tecnici per la sicurezza impegnati negli Enti paritetici.

La pandemia ancora in corso ha poi introdotto ulteriori misure di prevenzione e di mitigazione del contagio, che vanno applicate in modo rigoroso anche nel settore delle costruzioni, attenendosi alle linee guida ministeriali. 

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