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Come prevenire i colpi di calore sul luogo di lavoro

A cura di:

Luglio 10, 2023

Come prevenire i colpi di calore sul luogo di lavoro

Con l’arrivo dell’estate, i settori dell’Edilizia e delle Costruzioni si preparano a fronteggiare sfide particolari, tra cui il rischio di colpi di calore sul luogo di lavoro, che rappresentano una minaccia seria per la salute e la sicurezza dei lavoratori.  

I colpi di calore si verificano quando il corpo non riesce a raffreddarsi adeguatamente, a causa di un’eccessiva esposizione al calore e alla mancanza di idratazione.

Tuttavia, con le giuste precauzioni e una corretta pianificazione, è possibile prevenire tali incidenti e proteggere il benessere di lavoratrici e lavoratori.

In questo articolo, approfondiremo le linee guida e le istruzioni da seguire per prevenire i colpi di calore sul luogo di lavoro. 

Il rischio di colpo di calore nel settore delle costruzioni

L’Edilizia e le Costruzioni sono settori noti per le condizioni ambientali impegnative in cui i lavoratori devono operare. Durante l’estate, con temperature elevate e alta umidità, il rischio di colpi di calore diventa particolarmente critico, sia per l’entità dell’esposizione, sia per la pesantezza del lavoro, sia ancora per l’elevato rischio infortunistico.

In effetti, nonostante il rischio da calore sia da intendersi come un’emergenza estiva, non è affatto imprevedibile, perché rappresenta una realtà che si ripete ciclicamente

Questi incidenti possono avere gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori, inclusi sintomi come vertigini, nausea, confusione mentale e persino collassi. Nei casi più estremi, si può persino arrivare al decesso. 

Pertanto, è di fondamentale importanza che i datori di lavoro e i supervisori adottino misure preventive efficaci per proteggere i lavoratori da questo rischio.

La prevenzione delle patologie da calore nei luoghi di lavoro

Nell’ambito del progetto di ricerca Worklimate – coordinato da INAIL e CNR-IBE, con la collaborazione dell’Azienda USL Toscana Centro, dell’Azienda USL Toscana Sud Est, del Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale Lazio e del Consorzio LaMMA – è stato predisposto un “Decalogo per la prevenzione delle patologie da calore nei luoghi di lavoro”

Vediamo cosa prevede. 

1. Individuare un responsabile 

Il datore di lavoro dovrà designare una persona che sovrintenda al piano di sorveglianza per la prevenzione degli effetti dello stress da caldo sulla salute e sulla sicurezza e l’adeguata risposta.

2. Identificare i pericoli ed eseguire una valutazione del rischio

Riconoscere i pericoli e le patologie correlate al caldo è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro. 

Ciò implica l’identificazione dei rischi legati alle alte temperature, all’umidità elevata, all’esposizione al sole o ad altre fonti di calore, nonché alle necessità specifiche del lavoro svolto, agli indumenti di protezione e ai fattori di rischio individuali.

3. Fare formazione

La formazione mira a sensibilizzare i lavoratori sui rischi per la salute derivanti dallo stress da caldo e sulle misure preventive e di protezione da adottare. 

Questo include indicazioni: 

  • sull’abbigliamento consigliato; 
  • sull’importanza di mantenere un adeguato livello di idratazione e di seguire una dieta equilibrata;
  • sulla gestione dei sintomi delle patologie da calore, con suggerimenti su come prevenirle e su come riconoscerne i segni e i sintomi. 

Vista anche l’eterogeneità che caratterizza questi Settori, è essenziale che la formazione venga condotta nella lingua comprensibile ai lavoratori. Inoltre, si consiglia di fornire una formazione specifica ai responsabili della sicurezza e agli addetti al primo soccorso sui rischi legati allo stress termico e sulle strategie di prevenzione e mitigazione dello stesso.

4. Strategie di prevenzione e protezioni individuali per i lavoratori

Il primo aspetto è relativo all’idratazione dei lavoratori. Il datore di lavoro dovrebbe rendere disponibile acqua fresca potabile, anche tramite l’installazione di contenitori per l’acqua in diverse postazioni sul luogo di lavoro, e invitare gli operai che si trovano in situazioni di esposizione al caldo a bere circa un litro di acqua ogni ora, ovvero un bicchiere ogni 15 minuti, anche se non avvertono la necessità di farlo, senza eccedere. 

Si raccomanda, inoltre, di evitare o limitare l’assunzione di bevande energetiche utilizzate in ambito sportivo e/o l’assunzione autonoma di integratori salini per compensare i sali minerali persi con la sudorazione.

Il datore di lavoro potrebbe dotare i lavoratori che operano all’aperto di zaini o cinture per l’idratazione, oppure predisporre dei piccoli frigoriferi portatili da disporre in zone all’ombra nei pressi del luogo di intervento. 

A seguire ricopre un’importanza rilevante l’abbigliamento. In tal senso le linee guida consigliano di indossare abiti leggeri in fibre naturali, traspiranti e di colore chiaro, che ricoprano buona parte del corpo; è importante, infatti, non lavorare a pelle nuda. Si raccomanda, inoltre, di indossare se possibile un copricapo con visiera o a tesa larga e occhiali da sole con filtri UV.

Se il medico competente lo ritiene opportuno, i lavoratori potrebbero applicare una crema solare ad alta protezione per coprire le parti più esposte al sole.

Per i lavoratori più esposti che svolgono lavori pesanti, infine, il datore di lavoro potrebbe fornire loro indumenti refrigeranti o gilet ventilati.

5. Riorganizzazione dei turni di lavoro

Per ridurre l’esposizione dei lavoratori al caldo, è possibile apportare modifiche agli orari di lavoro. Ciò può includere:

  • riprogrammare le attività non prioritarie svolte all’aperto per giorni con condizioni meteo-climatiche più favorevoli;
  • pianificare le attività che richiedono un maggiore sforzo fisico durante i momenti più freschi della giornata;
  • alternare i turni tra i lavoratori al fine di minimizzare l’esposizione individuale al caldo e alla luce solare diretta;
  • interrompere il lavoro in casi estremi in cui il rischio di patologie da calore è molto elevato.

6. Rendere disponibili e accessibili aree ombreggiate per le pause

È importante garantire la presenza di aree completamente ombreggiate o climatizzate per consentire pause e raffreddamento adeguati

Pianificare pause brevi ma frequenti in luoghi ombreggiati non solo non comporta perdite di produttività, ma è stato dimostrato che, in assenza di pause programmate, il ritmo di lavoro rallenta e aumenta il rischio di errori umani.

Si consiglia di utilizzare segnali acustici, messaggi audio o qualsiasi altro mezzo di comunicazione efficace per ricordare ai lavoratori di fare pause in luoghi freschi per idratarsi e rinfrescarsi, compatibilmente con l’attività lavorativa svolta.

Inoltre, è fondamentale che i pasti vengano consumati sempre in aree ombreggiate. Quando possibile, si consiglia di fornire ai lavoratori pasti adeguati e ricchi di frutta e verdura, evitando cibi ad alto contenuto di grassi e sale che possono rallentare la digestione e predisporre allo stress da caldo.

7. Favorire l’acclimatazione dei lavoratori

L’acclimatazione è un processo fisiologico che permette al corpo di adattarsi alle condizioni di lavoro in ambienti con temperature elevate. Questo viene ottenuto aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al caldo dei lavoratori, incoraggiando frequenti pause per l’approvvigionamento di acqua e il riposo all’ombra.

Solitamente sono necessari da 7 a 14 giorni per completare il processo di acclimatazione, con un periodo più lungo nel caso in cui il lavoratore stia assumendo farmaci specifici o abbia patologie croniche.

In conformità alle raccomandazioni degli enti internazionali per la protezione della salute occupazionale, si consiglia che durante un’onda di calore i lavoratori neo-assunti e coloro che riprendono il lavoro dopo una lunga assenza inizino con il 20% del carico di lavoro il primo giorno, aumentandolo gradualmente nei giorni successivi. 

I lavoratori esperti dovrebbero iniziare il primo giorno con il 50% del carico di lavoro normale e anche loro aumentarlo gradualmente nel corso dei giorni successivi.

È importante tenere presente che:

  • l’acclimatazione si mantiene solo per alcuni giorni se si interrompe l’attività lavorativa;
  • i disturbi da caldo si verificano spesso durante i primi giorni di lavoro e/o nei primi giorni di un’onda di calore, o quando si è esposti per la prima volta in stagione a temperature particolarmente elevate;
  • è fondamentale prestare particolare attenzione ai lavoratori neo-assunti, che spesso sono giovani e in buone condizioni di salute ma con meno esperienza lavorativa alle spalle.

8. Realizzazione del “sistema del compagno”

È importante promuovere il controllo reciproco tra i lavoratori, specialmente durante i periodi della giornata caratterizzati da temperature elevate o durante le ondate di calore. 

In caso di comparsa di segni e sintomi di patologie da calore, un collega vicino può contattare immediatamente il numero di emergenza 118 (o il numero unico 112) e fornire il primo soccorso, indicando con precisione il luogo in cui si stanno svolgendo le attività lavorative.

9. Pianificazione e risposta alle emergenze

Prima dell’esposizione al calore, è essenziale sviluppare un piano di sorveglianza in collaborazione con il medico competente e il responsabile della sicurezza, che deve includere: 

  • il monitoraggio dei segni e dei sintomi delle patologie da calore;
  • le misure di risposta alle emergenze, per consentire una diagnosi e un trattamento tempestivi. 

I lavoratori devono essere informati sul piano ed essere in grado di riconoscere i sintomi dello stress termico.

Se un lavoratore manifesta segni di patologie da calore, è necessario che cessi immediatamente l’attività, si rinfreschi con acqua fresca e beva acqua potabile. Lo stato confusionale può indicare un colpo di calore e richiede un’assistenza medica immediata. Nel trattamento di una grave malattia da calore, il raffreddamento è la priorità e deve essere avviato immediatamente al manifestarsi dei sintomi.

È importante tenere presente che:

  • sentirsi male durante il lavoro in condizioni di caldo è un serio segnale di allarme;
  • il primo soccorso in caso di sospetto esaurimento da calore o colpo di calore prevede il raffreddamento del corpo il più velocemente possibile, oltre all’assunzione di acqua potabile o soluzioni saline per ripristinare l’equilibrio elettrolitico;
  • le persone affette da una grave malattia da calore potrebbero non essere in grado di riconoscere i rischi che stanno correndo. 

Pertanto, se un lavoratore mostra segni da colpo di calore, non va mai lasciato da solo fino all’arrivo dei soccorsi.

10. Misure specifiche per i luoghi di lavoro in ambienti chiusi

Nei luoghi di lavoro al chiuso, è possibile raffreddare l’ambiente utilizzando condizionatori d’aria o, se la temperatura dell’aria è inferiore alla temperatura media del corpo (circa 35°C), ventilatori

È importante tenere presente che i ventilatori meccanici accelerano solo il movimento dell’aria, ma non riducono la temperatura ambiente. L’uso corretto dei condizionatori è fondamentale.

Altri metodi per ridurre la temperatura includono l’uso di schermi riflettenti per respingere il calore radiante e l’isolamento termico delle finestre. 

Se ci sono macchinari o superfici calde, si possono posizionare schermi protettivi tra il lavoratore e le fonti di calore radiante (utilizzando superfici semplicemente riflettenti o riflettenti e assorbenti) e, se possibile, ridurre l’emissività della superficie calda rivestendola con materiali isolanti.

Conclusioni

La sicurezza e il benessere dei lavoratori sono priorità assolute e investire nella prevenzione dei colpi di calore è essenziale per garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro nell’industria dell’Edilizia e delle Costruzioni. 

Attraverso la conoscenza e l’attuazione di adeguate misure preventive, è possibile proteggere i lavoratori e creare condizioni di lavoro migliori per tutti.

Per maggiori approfondimenti, invitiamo a consultare le schede informative sul sito Worklimate, qui

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