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La manodopera straniera nel settore delle Costruzioni

A cura di:

Settembre 23, 2024

La manodopera straniera nel settore delle Costruzioni

Secondo il XIV Rapporto annuale – Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia, elaborato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2023 i lavoratori stranieri rappresentano una componente cruciale della forza lavoro nel Paese, con circa 2,4 milioni di occupati, pari al 10,1% del totale

Il settore delle Costruzioni, in particolare, ha registrato un’elevata incidenza di lavoratori stranieri. Tra le attivazioni di contratti per cittadini non italiani, infatti, il 34,2% si concentra nelle Costruzioni, rendendo questo comparto uno dei principali per la manodopera straniera, subito dopo l’agricoltura (40,8%).

manodopera straniera nel settore delle Costruzioni

Approfondiamo insieme i dati del rapporto, concentrandoci sulle Costruzioni. 

Variazione del numero di occupati

Tra il 2022 e il 2023, nel settore delle Costruzioni si è registrata una diminuzione del numero di occupati italiani (-2,2%), a fronte invece di un aumento tra i lavoratori stranieri non UE, pari al +6,1%.

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Come mostra il grafico seguente, alcuni settori produttivi sono caratterizzati da una più consistente presenza straniera, come appunto quello delle Costruzioni, dove l’incidenza degli occupati stranieri è pari al 16,4%, in prevalenza lavoratori non UE

manodopera straniera nel settore delle Costruzioni

Nuove assunzioni stranieri non UE nel 2023: primo posto per il settore delle Costruzioni

Tra il 2022 e il 2023, in tutti i settori economici i lavoratori stranieri non UE risultano in crescita. Con riferimento in particolare al settore delle Costruzioni, il numero di nuove assunzioni tra questi soggetti è aumentato del +18,4%.

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Entrano più nel dettaglio, il rapporto rileva che nel comparto sono aumentate soprattutto le contrattualizzazioni di cittadini bangladesi (+76,6%), egiziani (+48,2%), srilankesi (+46,8%), indiani (+43,3%) e pakistani (+41,0%).

Divario di genere: le Costruzioni fanalino di coda

A fronte di un aumento dell’occupazione di manodopera straniera, le Costruzioni continuano a registrare un divario di genere quasi totale

Infatti, la forza lavoro impiegata è quasi interamente maschile: nello specifico, il 98,0% dei rapporti attivati riguarda lavoratori uomini.

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Rapporti di lavoro a tempo determinato trasformati a tempo indeterminato

Un dato positivo è quello relativo alla trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato

Stando ai dati del Ministero, infatti, il numero dei contratti trasformati che hanno interessato i cittadini stranieri nelle Costruzioni è aumentato del +9,9%, un incremento dovuto alla sola componente non comunitaria.

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Rapporti di lavoro cessati

Per quanto concerne, invece, il dato relativo ai rapporti di lavoro cessati nel 2023 rispetto all’anno precedente, nel comparto si è registrato un aumento pari al +15,7%

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Datori di lavoro e nuove assunzioni di manodopera straniera

Nelle Costruzioni, su un totale di 143.219 datori di lavoro che hanno effettuato almeno un’attivazione, 59.310 hanno assunto cittadini stranieri, corrispondenti al 41,4% del totale delle aziende del Settore. 

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Più nel dettaglio, la percentuale di datori di lavoro che ha effettuato attivazioni destinate solo a cittadini stranieri nel settore delle Costruzioni è del 64,0%, pari a 23.137 unità.

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Assunzioni programmate: triplicato il numero rispetto al 2019

Nel 2023 nelle Costruzioni si sono registrate 119 mila assunzioni programmate di personale straniero, con una crescita del +25,5% sul 2022 e quasi del triplo rispetto al 2019.

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A fronte di questa crescita, si registra tuttavia una crescente difficoltà per le imprese nel reperire personale qualificato tra i lavoratori stranieri. Particolarmente difficili da reperire sono gli elettricisti nelle costruzioni civili.

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Imprenditoria straniera 

Nel 2023, i titolari non UE di imprese nel complesso erano 392.489, pari al 13% del totale e in aumento di circa 2 mila unità rispetto al 2022 (+0,5%).

Nel settore delle Costruzioni, tuttavia, si registra un dato di molto superiore, pari al 20,4%, con una variazione di +3.577 unità rispetto al 2022

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Infortuni sul lavoro: aumentano tra i lavoratori stranieri

L’analisi degli infortuni occorsi ai lavoratori stranieri contenuta nel rapporto del Ministero è stata effettuata con riferimento agli ultimi anni disponibili, ovvero il biennio 2021-2022. Di seguito le principali evidenze:

  • gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel 2022 sono stati oltre 703 mila, in crescita di quasi il 25% rispetto al 2021;
  • poco più del 17% (122.774) di tali denunce di infortunio ha interessato i lavoratori nati all’estero, con un aumento del 20% circa rispetto ai 102.692 casi dell’anno precedente;
  • quasi l’80% degli infortuni è stato denunciato da lavoratori stranieri provenienti dai Paesi non comunitari (97.580; +20,6%), mentre il rimanente 20,5% dai comunitari (25.194; +15,6%).

Il dato sui casi mortali è particolarmente negativo per quanto concerne la manodopera straniera. A fronte di un numero complessivo di 1.247 decessi, in diminuzione del 13,1% rispetto ai 1.435 dell’anno precedente, si nota uno scenario preoccupante. Infatti, il calo è da attribuirsi agli incidenti mortali tra i lavoratori nati in Italia (-17,3%), al quale si contrappone purtroppo un incremento del 10% tra gli immigrati

In termini assoluti si segnalano 210 decessi in meno per i lavoratori italiani e 22 in più per i nati all’estero (+16 per i non comunitari e +6 per gli UE).

manodopera straniera nel settore delle Costruzioni

Mediamente il 91% circa delle denunce del settore delle Costruzioni riguarda infortuni occorsi a lavoratori stranieri di genere maschile, e le comunità maggiormente coinvolte sono quella marocchina, albanese e rumena, che complessivamente costituiscono il 40% circa dei casi. 

Conclusioni

Il settore delle Costruzioni in Italia si basa fortemente sulla manodopera straniera, che rappresenta un pilastro fondamentale per mantenere la competitività e la produttività del comparto. 

Tuttavia, la condizione lavorativa di questi soggetti rimane complessa.

Per garantire una migliore integrazione e sicurezza sul lavoro, è necessario intervenire con politiche mirate che favoriscano non solo l’accesso al lavoro, ma anche la stabilità e la qualificazione professionale di questi lavoratori.

A cura di:

FENEALUIL-House organ n. 11
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