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Bonus edilizi: tutte le novità del 2025

A cura di:

Gennaio 20, 2025

Bonus edilizi tutte le novita del 2025

La Legge di Bilancio 2025 introduce considerevoli cambiamenti nel panorama dei bonus edilizi, rimodellando le agevolazioni fiscali per la riqualificazione degli immobili.   

A partire dal 1° gennaio 2025, infatti, sono entrate in vigore nuove aliquote e regolamentazioni che interessano diversi incentivi come il Bonus Ristrutturazione, l’Ecobonus, il Sismabonus e il Superbonus.

In sintesi:

  • mentre alcuni incentivi sono stati confermati, le detrazioni sono state ridotte per molti interventi, con un impatto significativo soprattutto su seconde case e immobili non residenziali;
  • per le prime case, invece, sono stati mantenuti in parte i vecchi benefici, con l’obiettivo di continuare a incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare residenziale;
  • il Superbonus ha subito un drastico ridimensionamento, rimanendo accessibile solo per coloro che hanno avviato i lavori entro il 15 ottobre 2024.

Queste modifiche mirano, secondo le intenzioni del Governo, “a razionalizzare il sistema di incentivi e a contenere l’impatto sulla spesa pubblica, pur continuando a promuovere la rigenerazione del patrimonio edilizio italiano”. Tuttavia, la riduzione degli incentivi solleva preoccupazioni riguardo a un possibile rallentamento del Settore e a un potenziale aumento dell’evasione fiscale.

Approfondiamo insieme e analizziamo tutte le novità del 2025 relative ai cosiddetti bonus edilizi

1. Bonus Casa 2025

Il Bonus Casa 2025 subisce rilevanti modifiche con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025. 

Nello specifico, le nuove disposizioni prevedono:

  • riduzione dell’aliquota di detrazione: l’aliquota base per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, disciplinata dall’art. 16-bis del D.P.R. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR), scenderà al 36% a partire dal 1° gennaio 2025. Questo significa che i contribuenti potranno detrarre dall’Irpef il 36% delle spese sostenute, ripartite in 10 quote annuali di pari importo;
  • limite di spesa: il limite massimo di spesa detraibile rimane fissato a 96.000 euro per unità immobiliare;
  • distinzione tra abitazione principale e altri immobili: per le abitazioni principali, l’aliquota di detrazione sarà maggiorata al 50% per le spese sostenute nel 2025 e al 36% per le spese sostenute negli anni 2026 e 2027. Per gli interventi su unità immobiliari diverse dall’abitazione principale, l’aliquota sarà del 36% per le spese sostenute nel 2025 e del 30% per le spese sostenute nel 2026 e 2027;
  • esclusione caldaie a combustibili fossili: le spese per interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a combustibili fossili (come le caldaie a gas) non saranno più agevolabili;
  • rischio di esclusione per immobili non ancora adibiti ad abitazione principale: l’attuale formulazione del DDL prevede la detrazione del 50% solo per chi ristruttura una dimora “adibita ad abitazione principale”. Questo significa che coloro che avvieranno i lavori su un immobile che diventerà la loro prima casa solo alla fine degli interventi potrebbero essere esclusi dal bonus maggiorato, ottenendo solo la detrazione del 36%.

Ricordiamo che il Bonus Casa 2025 si applica a tutte le tipologie di interventi agevolati, compresi gli interventi di:

  • manutenzione ordinaria e straordinaria;
  • ristrutturazione edilizia;
  • eliminazione delle barriere architettoniche.

Inoltre, il bonus è accessibile a tutti i contribuenti che sostengono le spese, a prescindere dalla loro età o dal loro reddito, con la sola eccezione dei contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro, per i quali sono previste limitazioni (che vedremo più avanti).

2. Ecobonus 2025

L’Ecobonus, l’agevolazione fiscale per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, viene prorogato anche per il 2025, ma con importanti modifiche alle aliquote di detrazione.

Vediamole nel dettaglio:

  • le aliquote saranno ridotte e allineate a quelle del Bonus Casa, con una distinzione tra abitazione principale e altre tipologie di immobili;
  • per le abitazioni principali, l’aliquota sarà del 50% per le spese sostenute nel 2025, per poi scendere al 36% per gli anni 2026 e 2027;
  • per tutti gli altri casi (seconde case, immobili non residenziali, ecc.), l’aliquota sarà del 36% nel 2025 e del 30% nel biennio 2026-2027.

Questa rimodulazione delle aliquote significa che le detrazioni più elevate, previste fino al 2024 per interventi specifici come la riqualificazione energetica di parti comuni condominiali, non saranno più disponibili.

Un’altra importante novità riguarda l’esclusione di alcuni interventi dall’Ecobonus. Ad esempio, non saranno più agevolabili gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate esclusivamente da combustibili fossili, come le caldaie a gas in linea con la Direttiva Europea “Case Green”, che promuove l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale.

3. Sismabonus 2025

Il Sismabonus, l’agevolazione fiscale per gli interventi antisismici sugli edifici, viene prorogato anche per il 2025, ma anch’esso con una rimodulazione delle aliquote di detrazione.

Le nuove aliquote saranno allineate a quelle dell’Ecobonus e del Bonus Casa già illustrate, differenziate in base alla tipologia di immobile (50% per le prime case nel 2025, poi 36%, 36% nel 2025 e 30% nel 2026-2027 per gli altri immobili).

Anche in questo caso, quindi, le detrazioni più elevate, previste fino al 2024 per interventi come il miglioramento di una o due classi di rischio sismico, non saranno più disponibili.

Rimangono validi gli interventi agevolabili dal Sismabonus, tra cui:

  • interventi di riduzione del rischio sismico che comportano il passaggio a una o due classi di rischio inferiori;
  • Sismabonus acquisti: agevolazioni per l’acquisto di immobili interessati da interventi di riduzione del rischio sismico.

Il massimale di spesa è pari a 96.000 euro. 

4. Superbonus 2025

Come più volte annunciato dall’esecutivo, il Superbonus subisce un drastico ridimensionamento con la Legge di Bilancio 2025, rimanendo accessibile solo per gli interventi avviati entro il 15 ottobre 2024.

Nel dettaglio:

  • l’aliquota di detrazione per le spese sostenute nel 2025 sarà del 65%, ripartita in 10 quote annuali di pari importo;
  • non sarà più possibile cedere il credito o usufruire dello sconto in fattura.

L’unica eccezione riguarda i Comuni colpiti da eventi sismici, per i quali l’aliquota rimarrà al 110% per il 2025.

La Legge di Bilancio introduce anche la facoltà di ripartire in 10 quote annuali di pari importo la detrazione spettante per le spese sostenute nel 2023. Questa opzione, irrevocabile, dovrà essere esercitata tramite una dichiarazione dei redditi integrativa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2024.

Come accennato, per accedere al Superbonus nel 2025 sarà necessario aver avviato i lavori entro il 15 ottobre 2024, dimostrando di aver:

  • presentato la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini;
  • adottato la delibera assembleare che approva l’esecuzione dei lavori e presentato la CILA per gli interventi effettuati dai condomini;
  • presentato l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo per gli interventi che comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Seppur tra luci e ombre, come abbiamo più volte evidenziato, il Superbonus – introdotto con il Decreto Rilancio nel 2020 – è stato uno degli incentivi più importanti per il settore edilizio, contribuendo a un significativo aumento degli investimenti in riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici. La sua drastica riduzione nel 2025 rappresenta una svolta importante per il Settore, con possibili ripercussioni sul volume degli investimenti e sul mercato immobiliare.

5. Bonus Mobili 2025

Il Bonus Mobili viene prorogato anche per il 2025, con la conferma dell’aliquota del 50% e il limite di spesa fissato a 5.000 euro.

La misura si applica sia alle abitazioni principali che alle seconde case, e consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata, a condizione che siano destinati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

La detrazione è ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

Cessione del credito e sconto in fattura: cosa cambia

La Legge di Bilancio 2025 non prevede proroghe per la cessione del credito e lo sconto in fattura per i bonus edilizi. Di conseguenza, queste opzioni rimarranno valide solo per gli interventi avviati entro il 31 dicembre 2024, secondo le regole attualmente in vigore.

Anche se un intervento fosse teoricamente ancora ammissibile alla cessione del credito o allo sconto in fattura in base alla data di avvio e di esecuzione dei lavori, queste opzioni non saranno applicabili per le spese sostenute nel 2025 per interventi diversi dal Superbonus.

Per quanto riguarda quest’ultimo, infatti, la cessione del credito rimarrà valida fino al 31 dicembre 2025, ma solo per gli interventi che rientrano nella disciplina del Superbonus stesso.

Limitazioni in base al reddito: la novità del 2025

La Legge di Bilancio 2025 introduce un’importante novità che riguarda i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro: a partire dal 2025 saranno previsti dei limiti alla fruizione delle detrazioni dall’imposta sul reddito, comprese quelle relative ai bonus edilizi fin qui descritte.

Questi limiti saranno calcolati in base a due variabili, ovvero:

  • reddito complessivo dichiarato dal contribuente:
    • tra 75.000 e 100.000 euro: detrazione massima di 14.000 euro;
    • oltre 100.000 euro: detrazione massima di 8.000 euro.
  • numero di figli fiscalmente a carico:
    • nessun figlio: coefficiente 0,50;
    • un figlio: coefficiente 0,70;
    • due figli: coefficiente 0,85.
    • più di due figli o almeno un figlio con disabilità: coefficiente 1.

In pratica, il limite di spesa detraibile sarà dato dal prodotto tra il valore di riferimento in base al reddito e il coefficiente familiare. 

Per esempio, un contribuente con un reddito di 120.000 euro e un figlio a carico avrà un limite di spesa detraibile di 5.600 euro (8.000 euro x 0,70).

A tal proposito, bisogna chiarire che:

  • i nuovi limiti non hanno effetto retroattivo e si applicano solo alle spese effettuate a partire dal 2025;
  • il meccanismo non interviene direttamente sulle detrazioni, ma sull’ammontare delle spese utili ai fini del loro calcolo;
  • per le spese la cui detrazione è ripartita in più annualità, ai fini del calcolo del limite, vanno computate le rate riferite a ciascun anno.

La legge ha previsto però anche alcune eccezioni. Sono infatti escluse dal limite di spesa le detrazioni per:

  • spese sanitarie;
  • somme investite in startup e PMI innovative;
  • interessi passivi sui mutui;
  • premi di assicurazione relativi a contratti stipulati entro il 31 dicembre 2024;
  • rate di spese sostenute entro il 31 dicembre 2024.

Questa nuova normativa introduce un ulteriore elemento di complessità nel panorama dei bonus edilizi, richiedendo ai contribuenti con reddito superiore a 75.000 euro una maggiore attenzione nella pianificazione degli interventi di ristrutturazione, al fine di massimizzare i benefici fiscali.

Quale sarà l’impatto delle nuove misure?

Le nuove misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 avranno dunque un impatto significativo sul settore delle Costruzioni e sui contribuenti che intendono usufruire dei bonus per la ristrutturazione. 

L’abbattimento delle aliquote, la stretta sul Superbonus e l’introduzione di limiti di reddito per le detrazioni contribuiranno a un rallentamento degli investimenti in riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici.

Inoltre, è prevedibile un impatto sul Comparto, con possibile:

  • riduzione degli investimenti: la rimodulazione delle aliquote di detrazione, soprattutto per le seconde case e gli immobili non residenziali, renderà gli interventi meno convenienti, con una conseguente diminuzione degli investimenti nel settore;
  • contrazione del mercato immobiliare: la minore convenienza dei bonus potrebbe avere ripercussioni negative sul mercato immobiliare, con una diminuzione delle compravendite e una svalutazione degli immobili non riqualificati energeticamente;
  • aumento del lavoro nero: la riduzione degli incentivi potrebbe favorire una crescita del lavoro nero, soprattutto nei cantieri più piccoli, con un danno per l’erario e per la sicurezza dei lavoratori.

Inoltre, si prevede un impatto sui contribuenti, a causa di:

  • minori benefici fiscali: le nuove misure renderanno i bonus meno vantaggiosi per i contribuenti, soprattutto per coloro che possiedono seconde case o immobili non adibiti ad abitazione principale;
  • maggiore complessità: la normativa sui bonus edilizi diventerà ancora più complessa, con aliquote differenziate, limiti di spesa e di reddito, e scadenze da rispettare;
  • rischio di esclusione: molti contribuenti rischiano di essere esclusi dai bonus, ad esempio coloro che acquistano un immobile da adibire a prima casa e lo ristrutturano, o i titolari di nuda proprietà.

Cosa possiamo attenderci per il prossimo futuro, in seguito all’entrata in vigore di queste novità? Ecco i possibili scenari:

  • rallentamento della riqualificazione energetica: la riduzione degli incentivi potrebbe rallentare il processo di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano, con conseguenze negative per l’ambiente e per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione;
  • aumento delle disuguaglianze: i nuovi limiti di reddito per le detrazioni potrebbero aumentare le disuguaglianze, penalizzando i contribuenti con redditi più bassi che avranno minori possibilità di accedere ai bonus;
  • necessità di nuove misure: il governo potrebbe essere costretto a introdurre nuove misure per sostenere il settore edilizio e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, al fine di mitigare gli effetti negativi delle nuove disposizioni.

A cura di:

FENEALUIL-House organ n. 11
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