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Il settore delle Costruzioni in Italia: trainante ma sempre a rischio

A cura di:

Gennaio 9, 2025

Il settore delle costruzioni in Italia trainante ma sempre a rischio

Le Costruzioni sono un settore fondamentale per l’economia italiana, ma al contempo presentano un elevato tasso di infortuni e malattie professionali.  

Il nuovo numero di Dati Inail, periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato a novembre 2024, mette in luce questa criticità, evidenziando come, a fronte di un valore aggiunto pari a circa 100 miliardi di euro nel 2023, le Costruzioni si confermino uno dei comparti con il più alto numero di infortuni

Solo nell’anno scorso, infatti, sono stati denunciati 43.480 infortuni, di cui 202 mortali

La sicurezza sul lavoro è un tema cruciale e l’analisi dei dati INAIL fornisce informazioni preziose per la prevenzione e la tutela dei lavoratori.

Approfondiamo insieme. 

Il settore delle Costruzioni in numeri

Come accennato, le Costruzioni si confermano un pilastro fondamentale dell’economia italiana. Nel 2023, il valore aggiunto del comparto ha raggiunto circa 100 miliardi di euro, segnando un significativo aumento del 42% rispetto al 2019 e del 50% rispetto al 2015.

grafico andamento settore costruzioni

Questi dati testimoniano una forte ripresa del Settore dopo la stasi del periodo pre-pandemico.

Analizzando i dati del 2022, l’ISTAT ha registrato 537.886 imprese attive, di cui quasi il 95% con meno di 10 addetti. Lo stesso anno, il numero di addetti medi annui si è attestato a 1.572.885.

grafico andamento settore costruzioni

Dati più recenti, provenienti dalla Contabilità Nazionale, mostrano che nel 2023 le Costruzioni hanno impiegato 1,7 milioni di unità di lavoro annue (ULA), con un totale di oltre 3,3 miliardi di ore lavorate.

Questi valori sono significativamente superiori rispetto al 2019: le ULA sono cresciute del 23% e le ore lavorate del 25%.

grafico andamento settore costruzioni

Infortuni sul lavoro

Nonostante una legislazione specifica e gli sforzi di enti e istituzioni per migliorare la sicurezza, le Costruzioni rimangono uno dei Settori più rischiosi in Italia. Nel 2023 sono stati denunciati 43.480 infortuni, con un calo del 2,6% rispetto all’anno precedente, e i casi mortali sono stati 202, nove in meno rispetto al 2022. Numeri in diminuzione, dunque, ma comunque troppi e non accettabili.

grafico andamento settore costruzioni

Escludendo gli incidenti in itinere, le Costruzioni occupano il terzo posto per numero di infortuni nella gestione assicurativa Industria e servizi, con 39.305 denunce. Tuttavia, il Settore detiene il primato per i casi mortali, con 176 denunce, seguito da Trasporto e magazzinaggio (125) e Manifatturiero (111).

Il 57,4% delle denunce di infortunio (22.569) si concentra nel Nord Italia, con Lombardia (15,3%), Emilia Romagna (11,9%) e Veneto (11,6%) in testa. Circa il 30% dei lavoratori infortunati sono stranieri, a conferma dell’alta percentuale di manodopera non italiana impiegata nel Settore. La fascia di età più colpita è quella tra i 40 e i 59 anni, con il 53,9% degli infortuni e il 56,3% dei casi mortali.

Malattie professionali

Oltre all’alto numero di infortuni, il Settore registra anche un preoccupante aumento delle malattie professionali. Le patologie denunciate nel 2023 sono state 12.950, pari al 21,4% del totale dell’Industria e dei servizi.

Questo dato conferma un trend in crescita già osservato nel quinquennio 2019-2023, con un incremento del 42,3% rispetto al 2019 e del 23,9% rispetto al 2022.

grafico andamento settore costruzioni

Le malattie muscolo-scheletriche, in particolare, sono di gran lunga le più frequenti, rappresentando il 75,3% dei casi. 

Si tratta principalmente di:

  • disturbi dei tessuti molli: sindrome della cuffia dei rotatori, epicondilite, lesioni alla spalla;
  • dorsopatie: problemi ai dischi intervertebrali, ernie;
  • artropatie: lesioni al menisco, artrosi del ginocchio.

Altre patologie denunciate includono:

  • malattie del sistema nervoso (10,5% dei casi), con la sindrome del tunnel carpale in testa;
  • malattie dell’orecchio (9,6%), principalmente ipoacusia da rumore e sordità;
  • tumori (1,0%), soprattutto a carico dell’apparato respiratorio, mesoteliomi e tumori della cute;
  • malattie respiratorie (1,5%), tra cui le patologie croniche delle basse vie respiratorie e quelle causate da agenti esterni come l’asbestosi.
grafico andamento settore costruzioni

Il Centro Italia è l’area geografica con il maggior numero di denunce di malattie professionali (5.272), seguito da Sud (3.237), Nord-Est (2.062), Isole (1.407) e Nord-Ovest (972). La Toscana (2.199 denunce) e le Marche (1.739) sono le regioni con il più alto numero di casi.

grafico andamento settore costruzioni

Anche tra i lavoratori stranieri si registra un aumento delle denunce di malattie professionali: dai 852 casi del 2022 si è passati ai 1.094 del 2023, con un incremento del 28,4%. L’aumento più significativo riguarda i lavoratori extracomunitari, con un +70,9% nel quinquennio 2019-2023 e un +30,2% nel biennio 2022-2023.

grafico andamento settore costruzioni

Il fattore umano nei cantieri

La crescente attenzione verso la sicurezza sul lavoro nelle Costruzioni si concentra sempre di più sul fattore umano, riconoscendone il ruolo cruciale nella prevenzione degli infortuni. Uno studio INAIL, condotto su un campione di lavoratori di micro e piccole imprese edili di Roma e provincia, ha analizzato due aspetti chiave: la percezione del rischio e il time management.

Lo studio ha evidenziato come la corretta gestione del tempo sia un fattore determinante: una buona programmazione del lavoro riduce significativamente gli imprevisti, e oltre l’80% dei lavoratori intervistati ha dichiarato di disporre di supporti operativi adeguati per gestire e controllare i processi di lavoro.

Tuttavia, emergono anche criticità legate alla percezione del rischio:

  • la maggior parte dei lavoratori lamenta tempi stretti per la realizzazione delle opere e la necessità di svolgere più compiti contemporaneamente per rispettare le scadenze, con conseguente aumento del rischio di incidenti;
  • la valutazione delle cause di eventuali ritardi non è sempre costante e sistematica, compromettendo la pianificazione e l’ottimizzazione dei tempi di lavoro;
  • il 68% del campione ha più di 41 anni: il fattore età, in un Settore fisicamente impegnativo come quello delle Costruzioni, può influenzare le capacità lavorative e aumentare il rischio di infortuni;
  • il multitasking, ovvero svolgere più attività contemporaneamente, richiede un maggiore sforzo cognitivo e incrementa il carico di lavoro mentale, con possibili ripercussioni sulla performance e sulla sicurezza;
  • le interruzioni del flusso di lavoro e le distrazioni possono portare non solo a un aumento del rischio di incidenti, ma anche a uno spreco di tempo e a frustrazione nei lavoratori.

Lo studio suggerisce la necessità di adottare strategie mirate per mitigare questi rischi, ad esempio:

  • age management: strategie per contenere gli effetti negativi dell’invecchiamento e valorizzare le competenze acquisite con l’esperienza;
  • strategie cognitive: per prevenire gli effetti negativi del multitasking e delle interruzioni. Ad esempio, l’utilizzo di check-list, strumenti di alert per il controllo dei processi di lavoro e una suddivisione dei compiti che tenga conto dei tempi effettivi di realizzazione;
  • promozione della collaborazione tra datore di lavoro e lavoratori, e tra i lavoratori stessi, attraverso riunioni e discussioni di squadra, per individuare e risolvere le criticità e migliorare la gestione del cantiere.

Per quanto riguarda il time management, emerge la necessità di strutturare l’utilizzo di strumenti di gestione del tempo, come la lista dei compiti, e di sensibilizzare i lavoratori sui vantaggi di una pianificazione efficace.

Lo studio propone inoltre di:

  • sistematizzare gli strumenti di time management utilizzati nella ricerca e diffonderli attraverso percorsi formativi, per promuovere lo scambio di conoscenze tra i lavoratori;
  • raccogliere e analizzare dati sulle aree investigate (percezione del rischio e time management) e sulle loro correlazioni con i dati anagrafici dei lavoratori, per ottenere una panoramica completa sul Settore e individuare azioni di miglioramento per la sicurezza.

Come rilevato da Giuseppe Rosci, uno dei professionisti che ha collaborato alla stesura del report, “è emersa quindi in modo chiaro l’importanza di stimolare nei lavoratori la consapevolezza rispetto ai vantaggi che una gestione del tempo efficace potrebbe dare loro, con conseguenti vantaggi anche per l’impresa”.

Stefano Costa, Segretario Nazionale di FENEALUIL e responsabile per la salute e sicurezza sul lavoro, ha dichiarato: 

“Per fermare questa drammatica scia di sangue è necessario un impegno collettivo in cui ognuno faccia la sua parte. Per questo, durante gli ultimi Stati Generali su salute e sicurezza promossi dalla Camera dei Deputati, abbiamo proposto l’istituzione di un Tavolo permanente che affronti in maniera sistematica queste tematiche. Per migliorare le condizioni nei luoghi di lavoro occorre investire in innovazione, introducendo nuove tecnologie che favoriscano la riduzione dei rischi, e responsabilizzare i lavoratori con una formazione continua e di qualità. 
Tuttavia, la cultura della sicurezza non può esistere senza un ruolo attivo della rappresentanza: RLS e RLST devono essere parte integrante di ogni processo volto a garantire ambienti di lavoro più sicuri. 
Parallelamente, è fondamentale intensificare i controlli e limitare il ricorso al subappalto a catena, che spesso genera situazioni di irregolarità alla base di numerosi incidenti. In questo contesto, la bilateralità del Settore rappresenta un pilastro da difendere e valorizzare: un sistema che, da oltre un secolo, assicura ai lavoratori edili prestazioni, tutele e diritti fondamentali, che altrimenti non avrebbero, contribuendo a ridurre drasticamente lavoro nero e illegalità.

Infine, è necessario difendere i contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, che costituiscono uno strumento irrinunciabile per garantire stabilità e protezione. Senza di essi, lavoratrici e lavoratori sarebbero esposti a ricatti e a condizioni di vulnerabilità che li metterebbero ulteriormente a rischio”.

A cura di:

FENEALUIL-House organ n. 11
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