L’ambito della sicurezza sul lavoro è una priorità incontestabile e assoluta. Nel tessuto aziendale italiano, il medico competente emerge come figura chiave per garantire la tutela della salute dei lavoratori.
In un contesto normativo sempre più complesso e in evoluzione, la presenza del medico competente in azienda non è solo una necessità legale, ma riveste un ruolo strategico nell’assicurare che le condizioni di lavoro siano conformi agli standard di sicurezza vigenti.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire cos’è il medico competente in azienda, quali requisiti deve possedere, quali funzioni svolge, chi lo nomina e quando la sua presenza è obbligatoria.
Di cosa parliamo in questo articolo
Cosa s’intende per medico competente?
Secondo quanto stabilito e definito dall’articolo 2, comma 1, lettera h del Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, il medico competente è un professionista del settore sanitario che deve possedere determinati titoli e requisiti, definiti dall’articolo 38 del medesimo decreto.
La definizione contenuta nel testo è la seguente:
“medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti di cui al presente decreto”.
La sua figura riveste un ruolo cruciale nella promozione della salute e sicurezza sul luogo di lavoro, contribuendo attivamente alle dinamiche di valutazione dei rischi e all’implementazione di misure preventive.
Titoli e requisiti del medico competente
Abbiamo accennato al fatto che, al fine di svolgere questo ruolo in azienda, il medico competente deve essere in possesso di determinati titoli e competenze, che vengono indicati nell’articolo 38 del succitato decreto.
Nello specifico, deve presentare almeno uno dei seguenti requisiti:
- specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica;
- docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica. Sono considerate equipollenti docenze in tossicologia e igiene industriale, come anche in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro;
- specializzazione in igiene e medicina preventiva o medicina legale.
Inoltre, il medico deve tenersi costantemente aggiornato, non solo per quanto riguarda gli aspetti strettamente legati alla pratica medica, ma anche in merito alla giurisprudenza che regola la sicurezza sul lavoro.
A tale scopo, egli è tenuto a partecipare a specifici percorsi formativi e al programma di educazione continua in medicina (ai sensi del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229), con l’obbligo di conseguire un numero minimo di crediti formativi nell’ambito dei programmi di aggiornamento triennale.
Infine, i professionisti in possesso dei requisiti sopra illustrati devono essere iscritti all’elenco nazionale dei medici competenti presso il Ministero della Salute.
Come si svolge l’attività del medico competente?
Come stabilito dall’articolo 39 del già citato D.Lgs 81/2008, il medico competente può collaborare con un datore di lavoro in qualità di:
- libero professionista;
- dipendente o collaboratore di una struttura esterna pubblica o privata, convenzionata con l’imprenditore;
- dipendente dell’azienda stessa.
Se il professionista, però, lavora in una struttura pubblica al cui interno svolge attività di vigilanza, non può prestare l’attività di medico competente in azienda.
Se necessario, può avvalersi della collaborazione di medici specialisti, scelti in accordo con il datore di lavoro che ne sopporta gli oneri, per accertamenti diagnostici.
Quali sono i compiti del medico competente in azienda?
Le principali responsabilità del medico competente includono la collaborazione con il datore di lavoro e il servizio di prevenzione e protezione nella valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Questa collaborazione si esplicita anche nella redazione del DVR (documento della valutazione dei rischi), uno strumento fondamentale per identificare e gestire i rischi presenti nell’ambiente lavorativo.
Inoltre, il medico competente è coinvolto nell’attuazione di programmi di promozione della salute, mirati a migliorare le condizioni generali di benessere dei lavoratori.
La sua competenza si estende anche alla sorveglianza sanitaria, come stabilito dall’articolo 41 del decreto legislativo 81/2008. Questa sorveglianza implica la conduzione di visite mediche preventive, finalizzate a valutare l’adeguatezza del lavoratore per la specifica mansione, e di visite mediche periodiche per monitorare lo stato di salute e la persistenza dei requisiti di idoneità al lavoro.
Oltre a queste attività, il medico competente ha l’obbligo di riportare ai responsabili della sicurezza e al datore di lavoro, durante le riunioni pertinenti, i risultati aggregati delle sue valutazioni sui rischi presenti negli ambienti di lavoro. Egli deve anche effettuare almeno una visita annuale ai luoghi di lavoro per valutare l’assenza di rischi ambientali.
Un’altra responsabilità fondamentale del medico competente riguarda la gestione delle cartelle sanitarie dei singoli lavoratori e della documentazione correlata, nel rispetto del segreto professionale. In questo modo, contribuisce a garantire la riservatezza delle informazioni personali dei dipendenti, assicurando nel contempo la tutela della loro salute e sicurezza nel contesto lavorativo.
Chi deve dominarlo e quando è obbligatorio?
La nomina del medico competente è affidata al datore di lavoro che, come spiegato, può decidere di ingaggiarlo come consulente esterno, di assumerlo come proprio dipendente o di affidarsi a una struttura pubblica o privata esterna che fornisce questo tipo di servizio.
La sua nomina non è sempre obbligatoria, ma lo diventa quando i lavoratori sono esposti a determinati rischi per la salute, derivanti dall’esposizione a forti rumori, a sostanze chimiche e agenti pericolosi (amianto, piombo, ecc…), a vibrazioni, ma anche quando devono eseguire una movimentazione manuale dei carichi, come accade ad esempio nel settore delle Costruzioni.
Inoltre, è obbligatorio nominare un medico competente nel caso in cui i lavoratori svolgano mansioni d’ufficio che comportino l’utilizzo della postazione videoterminale per più di venti ore alla settimana (videoterminalisti), o se sono coinvolti in lavori notturni.
In queste situazioni, la presenza del medico competente è fondamentale per garantire la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e la valutazione degli eventuali rischi per la salute derivanti dalle specifiche condizioni lavorative.