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Verso il rinnovo del CCNL dell’edilizia: cosa chiediamo

A cura di:

Aprile 6, 2021

Verso il rinnovo del CCNL dell'edilizia_cosa chiediamo

Lo scorso 9 marzo 2021 è stata approvata la Piattaforma Unitaria dei Sindacati FENEALUIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL, il documento che contiene le rivendicazioni contrattuali per la firma del nuovo contratto di categoria che fa seguito alla consultazione e informazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Si tratta di un primo passo verso il tanto atteso rinnovo contrattuale del CCNL di categoria, che coinvolge direttamente più di 1 milione di lavoratori operanti nel settore dell’edilizia. 

L’obiettivo? Ottenere un rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

“al “servizio” dell’innovazione, della qualità, dell’aumento dei diritti, della valorizzazione professionale e sociale dei lavoratori, favorendo anche un’immagine del settore all’altezza delle sfide”

Le parole d’ordine che animano le rivendicazioni contrattuali sono:

  • più formazione;
  • più sicurezza;
  • più benessere;
  • più qualificazione professionale;
  • più trasparenza e legalità;
  • giusto salario.

Vediamo ora, nel dettaglio, cosa è emerso dalla piattaforma unitaria, e quali sono le richieste che FENEALUIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL portano all’attenzione della parte datoriale. 

Prima, però, è opportuno fare un attimo una fotografia del contesto all’interno del quale si sta operando al momento. 

Qual è lo scenario attuale

La Piattaforma unitaria non ha potuto ignorare gli stravolgimenti che il Settore ha subito a causa della pandemia ancora in corso, che si è tradotta non solo in problemi di carattere sanitario – comprese le difficoltà aggiuntive sopraggiunte nella protezione e nella messa in sicurezza dei lavoratori – ma anche economici e sociali. 

Queste, infatti, sono le parole con le quali segretari generali FENEALUIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL, Panzarella, Turri e Genovesi, hanno commentato le proposte per il rinnovo del contratto:

“L’anno appena trascorso e la fase della pandemia ancora in atto saranno ricordati come uno dei periodi più difficili della storia moderna. Oltre alle migliaia di vittime che il Covid continua a causare, ci troviamo di fronte un Paese profondamente indebolito sia sul piano economico che sul piano sociale, e dove le fragilità già presenti si sono ampliate. Mai come ora però, il nostro settore si trova di fronte ad una svolta epocale. Gli ingenti investimenti pubblici e privati, finanziati per la gran parte dalle risorse del Recovery plan, non vanno sprecati ma sfruttati al massimo per favorire quel rilancio produttivo e occupazionale, sostenibile e socialmente più giusto, che dovrebbe condurre a una ripresa dell’economia e alla crescita del Pil anche grazie al ruolo propulsivo del comparto edile.”

Come si può leggere, però, oltre alla presa di coscienza di un momento estremamente delicato, si è rimarcata anche l’opportunità di crescita e rilancio del Settore attraverso gli investimenti pubblici e privati finanziati con le risorse previste dal Recovery Plan

Quali sono le richieste contenute nella piattaforma

Quindi, a fronte di un presente molto difficile e un futuro ricco di possibilità, le tre sigle sindacali hanno messo sul piatto una serie di richieste, che andremo ora a elencare

Estensione dell’applicazione del CCNL Edilizia

Il primo punto riguarda il campo di applicazione del CCNL di categoria

“Il nuovo dettato contrattuale deve meglio specificare la sfera di applicazione definendo meglio i perimetri di riferimento e le singole lavorazioni.”

“Contratto di Cantiere”: nello specifico, le tre sigle sindacali chiedono che il CCNL Edilizia si applichi a tutti i lavoratori che svolgono lavorazioni edili, per garantire formazione e sicurezza attraverso gli enti bilaterali ed evitare che le imprese applichino altri contratti per risparmiare sul costo del lavoro e sulle tutele.

Regolarità dei cantieri

Il secondo punto riguarda uno dei temi spinosi del settore, ovvero la garanzia di regolarità e legalità degli appalti e dei subappalti

Ecco alcune delle principali richieste dei sindacati di categoria in questo ambito: 

  • Rafforzare l’obbligo di denuncia per cantiere;
  • Prevedere l’obbligo del cartellino di riconoscimento rilasciato dalla Cassa Edile/EdilCassa;
  • Ottenere informazioni in tempo reale sulle presenze e le ore lavorate in cantiere; 
  • Avere copia della notifica preliminare;
  • Riconoscere la clausola sociale in caso di estromissione dall’appalto, subappalto e consorzi di tutte le dimensioni;
  • Sancire, nella logica del contratto di cantiere, l’applicazione dei CCNL dell’edilizia, l’iscrizione alla Cassa Edile/EdilCassa e l’utilizzo degli EE.BB. edili.

Per favorire questo avanzamento si suggerisce l’introduzione di norme premiali, tramite le Casse Edili/EdilCasse, che prevedano, ad esempio, uno sgravio contributivo alle imprese virtuose. 

Organizzazione del lavoro

Il documento procede poi andando a intercettare alcune esigenze legate al mercato di riferimento e all’organizzazione del lavoro

Ecco le richieste sottoposte alla parte datoriale: 

  • mutualizzazione dei permessi sindacali in Cassa Edile/EdilCassa;
  • revisione dell’attuale sistema di pagamento della carenza malattia a carico azienda;
  • introduzione nel nostro contratto collettivo della possibilità di ricorso alle ferie solidali demandando la regolamentazione alla contrattazione aziendale ove presenti RSU;
  • si chiede di normare il ricorso allo smart working e al telelavoro – ovviamente per gli impiegati – e si chiede che le spese correlate all’attivazione dello stesso siano a carico dell’azienda;
  • ripensamento generale della formazione, soprattutto nell’ottica di percorsi formativi “mirati” per coloro che sono inquadrati nei livelli più bassi;
  • attenzione particolare e rinnovata ai lavoratori edili immigrati. Il CCNL deve poter cogliere e soddisfare i loro bisogni formativi e di integrazione e deve agevolarli nei casi di necessità certificata (come ad esempio i viaggi da e per il Paese di origine);
  • maggiore attenzione alle politiche di genere, ad esempio agevolando il part-time per le lavoratrici madri e potenziamento della formazione come leva per agire sulla progressione delle carriere; 
  • miglioramento della disciplina sui congedi parentali da fruire non solo su base giornaliera, ma anche su base oraria; 
  • recepimento dell’Accordo quadro tra Cgil, Cisl e Uil e Confindustria del 2016 sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro.

Insomma, un ambiente lavorativo più attento alle esigenze dei lavoratori come persone, prima che come dipendenti. 

Welfare contrattuale

Il welfare contrattuale ha assunto un ruolo sempre più centrale negli ultimi anni, grazie all’estensione di alcune prestazioni prima omesse dai CCNL. 

Pensiamo, in particolare, alla sanità integrativa (Sanedil) e alla previdenza complementare (Prevedi), ma anche al bilanciamento tra tempo di lavoro e tempo di vita.

In tal senso, la richiesta consiste in una aliquota aggiuntiva dello 0,20% da finalizzare a prestazioni sociali erogate dalle Casse Edili/Edilcasse e dedicate al benessere del lavoratore secondo quanto definito nei contratti integrativi territoriali di secondo livello.

Formazione professionale

La formazione dei lavoratori è essenziale, e non si può più rimandare lo sviluppo di un piano formativo adeguato alle esigenze del Settore, che subisce, come molti altri (se non più di altri), le evoluzioni tecnologiche e i processi di innovazione. 

Un esempio, in tal senso, è da individuare nel Superbonus 110%, che richiede la conoscenza di processi e procedure molto più sofisticate, che riguardano temi come green building, rischio sismico, bio edilizia, risparmio energetico, recupero, manutenzione e digitalizzazione.

Ecco le richieste: 

  • contribuzione minima per la gestione della formazione e sicurezza da parte degli Enti Bilaterali territoriali non inferiore all’1% equamente suddiviso in entrambi i settori;
  • introdurre un automatismo contrattuale per il quale l’inquadramento contrattuale del lavoratore non possa essere inferiore al maggior livello con cui esso ha lavorato nel Settore;
  • riconoscere e certificare le competenze professionali del singolo lavoratore;
  • introdurre 16 ore obbligatorie anche per gli impiegati tecnici che entrano per la prima volta in cantiere e una formazione di richiamo, in materia di salute e sicurezza, per gli operai con età superiore ai 55 anni, attraverso moduli formativi obbligatori;
  • formazione professionale in materia di sicurezza per gli impiegati;
  • pieno coinvolgimento degli impiegati edili all’interno del sistema bilaterale, iniziato con l’avvio di Sanedil. É necessario procedere anche con l’erogazione dell’EVR e il versamento di una quota nelle Casse Edili/EdilCasse;
  • programmi di formazione dedicati ai richiedenti asilo finalizzati;
  • investire nel rafforzamento della Borsa del Lavoro Nazionale dell’Edilizia;

Per ottenere quanto richiesto, è necessario un aumento della contribuzione destinata alla formazione dello 0,20% a carico dell’azienda.

Sicurezza sul lavoro

Garantire la sicurezza sul lavoro a tutti i dipendenti, in particolare sui cantieri, è una necessità imprescindibile, e i dati relativi agli infortuni e ai decessi sul luogo di lavoro nel 2020 denotano la persistenza di un problema molto grave. 

Quali sono le richieste avanzate dalle sigle sindacali? 

  • sorveglianza tecnica: ampliare la platea delle imprese beneficiarie delle visite tecniche in cantiere dagli enti paritetici territoriali (Scuole Edili e CPT);
  • rendere obbligatorio l’invio mensile dei verbali di verifica;
  • individuare meccanismi per sollecitare gli enti unificati (scuola/cpt) che risultino inadempienti contrattualmente, a danno dei lavoratori e della loro sicurezza, al raggiungimento degli obiettivi numerici in termini di visite tecniche sui cantieri;
  • le imprese che hanno un RLS interno devono richiedere almeno una visita tecnica per ciascun semestre edile per poter beneficiare della decontribuzione relativa agli RLST;
  • sorveglianza sanitaria: mutualizzazione del servizio attraverso la creazione di una Convenzione quadro nazionale e l’elaborazione di un protocollo di sorveglianza sanitaria standard da adottare poi sui singoli sistemi territoriali;
  • anagrafe degli RLS di categoria eletti in ciascuna impresa del sistema;
  • introduzione di un’aliquota nazionale minima, definita dal CCNL per gli RLST, pari allo 0.20%;
  • diritto a una assemblea annuale su Salute e Sicurezza obbligatoria per tutte le aziende, anche quelle sotto i 15 dipendenti;
  • organizzazione di percorsi formativi ad hoc per gli RLST all’interno degli enti scuola/enti unificati.

Elemento Variabile della Retribuzione

In merito all’elemento variabile della retribuzione (EVR) la richiesta consiste nella completa revisione degli attuali meccanismi di calcolo e nell’eliminazione del calcolo sul triennio, a favore di una misurazione che avvenga annualmente lasciando ai territori la scelta di uno o più parametri. 

La richiesta viene fissata al 6% e si propone l’erogazione dello stesso attraverso il sistema delle Casse Edili/EdilCasse sia per gli operai che per gli impiegati.

Congruità, Contribuzione, Retribuzione, Dumping salariale

Infine, ma non per importanza, la piattaforma rivendicativa unitaria prevede fondamentali richieste relative ai temi della congruità, della contribuzione, della retribuzione e della lotta al dumping salariale:

  • istituzione di un contributo a carico delle aziende per le attività delle Casse Edili/EdilCasse per la gestione della Congruità. La regolarità delle imprese deve partire dalla presenza in ogni singolo cantiere del giusto numero di operai, e da un numero congruo di ore retribuite e versate in Cassa Edile/EdilCassa; 
  • al fine di combattere il cosiddetto lavoro grigio, si chiede di prevedere il versamento alla Cassa Edile/EdilCassa da parte delle imprese di un contributo calcolato sulle ore lavorabili del mese, escluse le ore di assenza per malattia, infortunio, permessi, cassa integrazione;
  • impiego di una carta di identità professionale edile (CIPE) da assegnare ad ogni lavoratore iscritto in Cassa Edile/EdilCassa, che contenga le qualifiche ed i corsi seguiti dal singolo lavoratore, oltre a fungere da valido strumento per la verifica della propria posizione contributiva in Cassa Edile/EdilCassa e per le prestazioni a cui si ha diritto. Questa CIPE verrebbe utilizzata all’ingresso/uscita del cantiere, per l’identificazione del lavoratore e per il corretto calcolo delle ore lavorate sulla determinata opera;
  • accesso in Banca Dati Nazionale degli irregolari, con assegnazione di un codice di accesso alle imprese iscritte al sistema bilaterale per verificare la propria posizione in merito ai versamenti contributivi;
  • aumento salariale di 100 euro a parametro 100. 

Conclusioni

La Piattaforma unitaria ha prodotto una lunga lista di rivendicazioni per i lavoratori del settore delle costruzioni. 

Sintetizzando, possiamo dire che si richiede un aumento della contribuzione a carico dell’azienda dello 0,70% – di cui 0,60 per formazione, sicurezza, welfare/benessere e 0,10 per servizio congruità – del 3% su tutte le indennità contrattuali e di € 100,00 di aumento sui minimi (a parametro 100). 

A cura di:

FENEALUIL-House organ n. 11
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